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Il primo film in concorso del quinto Festival Internazionale del Film di Roma è "Last Night", prima regia della giovane sceneggiatrice Massy Tadjedin; al festival l'attesa è tutta per Keira Knightley, dopo il forfait di due anni fa, ed Eva Mendes, splendide protagoniste accanto a Giullaume Canet e Sam Worthington. Alla stampa le due attrici raccontano l'esperienza di un film che le ha costrette a confrontarsi con le loro idee sul tradimento, d'accordo con la scelta di non dividere in buoni e cattivi, giusto o sbagliato. |
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C’è un campanello d’allarme che ci possa far capire che un uomo ci sta tradendo? |
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Keira: Io penso che la maggior parte delle persone si siano ritrovate in situazioni analoghe e ognuno possa riconoscere quel che succede nel film; quanto a come si faccia a capire se tuo marito ti tradisce non ne ho la minima idea, mi spiace molto... |
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E’ più grave tradire con il corpo, o portarsi dietro il segreto di un tradimento non consumato? |
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Keira: Non so, fare questo film è stata un’esperienza straordinaria e ne abbiamo parlato tantissimo, perché questo è il tema del film. Penso che propendiamo un momento per una cosa, un momento per un’altra: a volte pensiamo sia peggio l’infedeltà mentale, altre volte quella fisica. Alla fine non ne ho la minima idea, la cosa straordinaria di questo film è che provoca una discussione e ti fa rendere conto che per ciascuna persona e in ogni situazione è diverso, non è mai la stessa cosa.
Eva: Io penso che dipenda molto dalla situazione, è una scelta troppo in bianco e nero dire che sia meglio una cosa o l’altra. Inoltre ogni rapporto che si ha è diverso da quello precedente e da quelli che si avranno in futuro. Forse quel che è una cosa più accettabile quando sei adolescente o hai 20 anni non lo è più quando ne hai 30 o 40, e quando arrivi ad averne 60 o 70 magari ci speri che tuo marito vada a letto con qualcun’altra! |
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Com’è stato lavorare con Sam Worthington? |
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Keira: Sam l’avevo visto in “Somersault”, mi era piaciuto tantissimo e non erano ancora usciti i suoi lavori più famosi. Mi piace come lavora, è un tipo molto diretto, una brava persona. Abbiamo lavorato bene nelle prove, abbiamo fatto dell’improvvisazione: penso che sia un attore straordinario.
Eva: Anch’io ho visto Sam in “Somersault” e mi è sembrato un attore incredibile e ho pensato che meritasse una bella opportunità… Poi è uscito “Avatar” ed è diventato la più grande star del mondo, o qualcosa del genere…
Quello che ha fatto di molto interessante è descrivere la lotta di un uomo che veramente sta cercando di fare la cosa giusta, una fatica vera, e l’empatia nei suoi confronti veniva molto naturale, e non è una cosa semplice. |
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Cosa vi ha attirato di questa storia, per accettare di fare il film? |
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Keira: Il bello di questo copione è che non c’è un approccio moralistico; nei film spesso c’è il buono e il cattivo, e ti viene detto in qualche modo come la devi pensare. Qui invece è il pubblico che deve guardare la storia con gli occhi della propria esperienza.
Eva: E’ un copione straordinario, con personaggi costruiti molto bene. E poi è impossibile non innamorarsi di Massy, così intelligente, così bella: non avevo mai conosciuto una più chiacchierona e estroversa di me!
Con Keira volevo lavorare da moltissimo tempo, anche se insieme abbiamo una scena sola; penso che sia l’attrice migliore della sua generazione. |
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Eva, hai mai pensato a un ruolo comico, meno sexy? |
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Eva: Effettivamente ho appena fatto una commedia, si chiama “The Other Guys”, spero di esser stata brava; a me piace moltissimo la commedia, spero di farne di più.
Per questo personaggio abbiamo cercato di ridurre l’elemento della sensualità, per cui quando compare la prima volta ha i capelli raccolti, senza scollatura; non volevamo sminuire questa storia o far diventare questo personaggio solo un tipetto sexy in ufficio. |
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