“Doom” è stato innanzitutto (con la sua prima versione e quelle successive) un videogioco di enorme successo mondiale della prima metà degli anni ’90, che ha occupato i personal computers di milioni di ragazzi in quel periodo. In tanti potranno ricordarsi dei pomeriggi passati a sparare come matti contro le mortali creature che popolavano le ambientazioni quanto mai claustrofobiche e angosciose del gioco. Adesso la sua idea di fondo, di per sé estremamente esigua se non striminzita, è ripresa senza nulla togliere e (soprattutto) aggiungere in questo film horror/d’azione, prevedibile, scontato e non significativo come molte altre pellicole dello stesso genere. La trama, di fatto, non esiste, fungendo la sua parvenza da mero pretesto per consentire al regista e ai curatori degli effetti di dar sfogo a esibizioni di violenza splatter, sangue a volontà, azione fine a se stessa. Circa la regia, l’unico momento da menzionare sono probabilmente i (pochi) minuti girati in piano sequenza digitale che mostrano la soggettiva del protagonista Sarge (The Rock) e ricalcano l’impostazione grafica del gioco. Difficile invece dare un giudizio sugli interpreti, ponendosi un problema che in realtà si deve estendere all’intera operazione. Se il cinema del regista Andrzej Bartkowiak va inteso come pura scelta commerciale, volta a sfruttare null’altro che la fama del soggetto ispiratore per raggiungere i fan del genere e coloro che si accontentano del cinema pop-corn, allora “Doom” è un film onesto, nel senso che garantisce esattamente questo. Se invece le intenzioni erano più alte, bisogna sottolineare la limitatezza di un’opera che vive di vita non propria (oltre al videogame, sono saccheggiati moltissimi film di fantascienza, primo su tutti “Alien”, e dell’orrore, per esempio l’intiera serie zombi di Romero) e sicuramente non ha niente di anche lontanamente artistico. Si consolino però gli amanti della versione Pc, perché per loro rimane almeno il piacere nostalgico dell’amarcord. |