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La pesciolina Ponyo, scappata dalla sua casa sul fondo del mare, durante la fuga resta incastrata in un vasetto di vetro. Sosuke, un bambino di cinque anni che vive su una collina vicina a un villaggio sul mare, la trova e la aiuta a liberarsi. Da quel momento i due diventano grandi amici e con il tempo l'amicizia si trasforma in un sentimento più grande e forte. Decisa a rimanere nel mondo degli umani, Ponyo, che nel frattempo è stata riportata a casa da suo padre (che un tempo era un uomo), chiede aiuto alle sorelle per rubare la bacchetta magica che la aiuterà a realizzare il suo desiderio. Ma la scelta di Ponyo scatenerà l'ira del mare. |
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Il Walt Disney dell'animazione giapponese torna alla regia con "Ponyo sulla scogliera”. Presentato in concorso alla 65ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il film di Hayao Miyazaki è un ennesimo, autentico gioiello che si aggiunge ai precedenti “La città incantata” e “Il castello errante di Howl”.
Miyazaki corrompe lo sguardo d'anima, impregna il tessuto del racconto di così tanti richiami e dolcezza che risulta davvero impossibile non provare piacere, forse addirittura commozione nel guardare un suo film. Osservare “Ponyo sulla scogliera” trascina all'indietro, nel tempo infantile, ti lascia oscillare tra reminiscenze omeriche, intriso com'è di miti e simboli antichi, e incessanti sensazioni proustiane. L'Oriente di Miyazaki è sapiente e coltissimo, nelle sue fiabe ci sono le esperienze di un mondo intero, o meglio universale, che si fondono in un continuo, educativo confronto.
Ponyo desta meraviglia, crea universi paralleli cosparsi di grazia. Affida al pastello quello che oggi è solitamente puro computer; innaffia di profondità e curiosità ogni smorfia e sfama ogni tipo di sguardo, adulto o bambino. Universale appunto, come i tratti narrativi che rielaborano la mitica Sirenetta di Andersen, appunto cosparsa di Omero, Oriente, simboli e pensiero. Terra e Mare tornano a scontrarsi e forse a incontrarsi, ecologia e umanità contribuiscono ad aumentare gli elementi, di un film che si fa scuola, promotore di un rispetto ambientale che solo davanti ad un sovrumano sforzo collettivo finalmente potrebbe tornare ad essere sano, ma soprattutto fantasia e incontro. Una pesciolina (Ponyo) e un bambino (Sosuke) diventano simboli dell'aria (acqua) che respirano. I loro sogni e la loro amicizia, divideranno per poi unire; soprattutto aiuteranno a comprendere il ciclo profondo di ogni elemento, di ogni vita di ogni contatto con l'altro.
Imperdibile per grandi, piccini ma soprattutto per chi non ha mai smesso di sognare. |
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