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Lui fa il ferroviere, lei, la figlia, è una studentessa che lavora in un negozio di dischi. Poi c'è il collega che va in pensione, la vicina taxista, quello del piano di sopra, misterioso viaggiatore, che fa il filo alla ragazza come il compagno di scuola di lei. Tutto sotto il cielo cosmopolita di Parigi, tutto raccontato con una mestizia contagiosa, tutto fatto di sguardi e silenzi. Unica consolazione la bellissima colonna sonora in stile afro reggae coadiuvata dai Tindersticks. Ma è troppo poco, e a nulla servono un paio di scena a dir poco fuori posto nel tentativo di ravvivare una trama che racconta della relazione tra un padre e la figlia adolescente che sta crescendo e di persone che cercano di esprimere i propri sentimenti. Calma piatta.
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