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Tre storie d'amore: Matsumoto e Sawako sono una coppia felice, ma genitori invadenti. L'ambizione spinge il ragazzo a compiere una tragica scelta; Hiro è un vecchio boss della Yakuza che si trova nuovamente al parco dove trenta anni prima, quando era solo un povero operaio, incontrava la sua amata, abbandonata per inseguire il successo; Haruna è una pop star di successo, ma ora passa il tempo a guardare il mare, con il viso coperto da bende. Nukui, il suo fan più devoto, vuole dimostrare tutto il suo affetto. |
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Fra l'antico e il moderno, fra la tradizione e la ricerca, fra la rigidità delle formule e l'apertura dei linguaggi, "Dolls" riesce a dipingere profondi parallelismi d'animo, che riescono a concretizzarsi in un grande palcoscenico dove prendono forma abiti ampi e colorati e volti bianchi apparentemente inespressivi.
Con questo film Kitano ha voluto dare un segno di cambiamento, dimostrare che ogni sua opera è un passo in avanti, sperimentale e innovativo. Una delle novità è di essere, propriamente, un film a episodi; poichè "Dolls" è composto da tre storie diverse senza alcun apparente rapporto narrativo, ma il loro intreccio ne fa un unico, fluido e trascinante racconto d'amore e morte che si racconta lungo le quattro stagioni di un anno; da una primavera fiorita di bianchi rami di melo e fiori di ciliegio, ad un mare pieno di riflessi in estate, tra le foglie rosse in autunno e un inverno sepolto da candida neve.
Un racconto che si compie lungo il cammino di due giovani innamorati alla ricerca di qualcosa di cui hanno tristemente perso memoria. Amore e morte che sfocia dalla storia di un anziano capo Yakuza, che misteriosamente spinto nel parco dove un tempo incontrava la sua fidanzata, ritrova l'amore. Tre storie di oggi che si ritrovano fino all'ultimo sguardo di una giovane pop star sfigurata, che scopre la devozione del suo più grande ammiratore.
Kitano lega insieme scene e personaggi attraverso colori che in passato aveva preferito evitare, riuscendo a guidare ogni singola sensazione dello spettatore proprio attraverso le meravigliose sfumature cromatiche di cui la pellicola si compone.
Sono storie di marionette viventi quelle di "Dolls", di "bambole" irreali elegantemente vestite, che si muovono in un mondo e in un tempo guidate da una mano materialmente invisibile, ma stilisticamente presente in ogni immagine.
Tre fotogrammi d'amore, tre racconti di morte e di crudeltà del destino, nati sotto la suggestione delle raffinate rappresentazioni di marionette del Bunraku, che rappresentano una delle tre principali forme di teatro classico in Giappone. Tre episodi intensi di poesia, di grande forza estetica, di trovate visive e di folgorazioni passionali. La pellicola di Kitano sembra avere il profilo di un vecchio, che con l'età e la saggezza scopre la profondità e la ricchezza della vita.
Presentato in concorso alla 59ma Mostra del cinema di Venezia (2002). |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Dolls” |
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Kitano presenta "Kantoku banzai!" e riparte da zero (30 Agosto 2007)
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