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La serie televisiva più amata dalle donne diventa un lungometraggio. Nata da un'idea di Darren Star e basata sull'omonimo, fortunato romanzo di Candace Bushnell, la serie Sex and the City viene trasmessa fra il 1998 e il 2004 dalla tv via cavo americana HBO e, in Italia, da TMC, La 7 e Canal Jimmy. 94 episodi in 6 stagioni, 7 Emmy Award, 8 Golden Globe. Numeri impressionanti, che da soli però non bastano a rendere l'eccezionalità di una serie che ha fatto epoca. Tema del serial, come noto, è la vita sentimentale e sessuale di quattro affermate professioniste sopra i 30 anni nella New York più alla moda ed esclusiva. |
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Le ragazze sono tornate.
Il sex e la city, no.
Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda sono di nuovo sullo schermo (quello grande, stavolta), per intrattenere gli spettatori con nuove avventure. Il punto di partenza è, correttamente, la conclusione dell’ultima serie televisiva: Carrie è tornata con mr. Big, Samantha ha trovato nel suo modello un uomo fisso, Miranda e Charlotte sono sposate. Tutto, o quasi, deve cambiare per dare il via a questa sorta di nuova serie, ma tutto quel che è cambiato, o quasi, deve poi tornare a posto per non dare l’impressione di tradire gli spettatori soddisfatti del lieto fine del telefim.
Lo sforzo di sceneggiatura è minimo, con prevedibili intoppi a minare l’equilibrio raggiunto dalle quattro newyorkesi; d’altro canto i problemi sono tutti enormi, non potendo dare spazio, in questa puntatona unica, ai piccoli problemi sui quali ridere che hanno contribuito all’enorme successo, europeo quanto americano, di “Sex and the City”.
Gli altri elementi del successo sono quelli del titolo, il sesso e la city, New York, Manhattan. E il glamour, il regno irreale nel quale le ragazze sembrano vivere una quotidianità al tempo stesso normale e straordinaria, tra vestiti, scarpe e borsette firmate, sfilate di moda, aperitivi. E’ solo su quest’ultimo tasto che cerca di battere il film, riuscendoci peraltro alla grande; gli altri elementi sono invece assenti, e ingiustificati. Manhattan è soltanto la location delle nuove avventure, riducendosi da quinta protagonista a semplice sfondo suggestivo. Il sesso, poi, è scandalosamente dimenticato: ne rimane debole traccia nei discorsi, usato più che altro per contrasto con le orecchie dei bambini che non dovrebbero ascoltare certe cose; ne rimane traccia, comicamente, nell’usanza di fare la doccia all’aperto, o negli amplessi dei vicini di casa. Le quattro protagoniste dicono no, concedendo appena qualche secondo a testa, compresa Kim Cattral (prodiga di acrobazie nella serie televisiva) il cui unico nudo nel film si consuma nell’attesa di un rapporto che non ci sarà. Se le ragazze sono tornate, forse non son più tanto ragazze... ma allo spettatore che si è affezionato a loro nel corso degli anni il semplice ritrovarle, con il loro carattere di sempre, potrebbe bastare. |