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Dustin Hoffman è Mr Magorium, il proprietario del più incredibile, il più incantevole, il più straordinario negozio di giocattoli del mondo che un giorno, ormai stanco, decide di lasciare tutti i suoi affari a Molly Mahoney la sua giovane e fedele assistente. Ma il negozio in questione non è un posto qualsiasi... è bello, è fornito di giocattoli rari e vive di vita propria. Appena capisce che Mr. Magorium vuole abbandonarlo, il negozio userà qualsiasi stratagemma, una valanga di giocattoli e un esercito di pupazzi per evitare che ciò accada. |
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Perché gli adulti non credono mai nei sogni che fanno da bambini?
Con un mese di ritardo sull’intasamento natalizio, arriva sugli schermi italiani “Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie”.
Scritto e diretto da Zach Helm, “Mr Magorium” porta il baby-spettatore (è solo per lui, questo film) in un mondo magico nel bel mezzo di una metropoli: superata la porta della ‘bottega delle meraviglie’ ci si trova in quello che per gli adulti è solo un negozio di giocattoli, ma per i bambini, per il suo proprietario e – ovviamente – per la realtà è un vero regno incantato.
In Italia abbiamo avuto un’anticipazione televisiva in uno spot con Dustin Hoffman conciato troppo male per non pensare ad un nesso con un film: eccolo qui, infatti, quello che è stato tra i più grandi attori non solo di Hollywood è oggi il duecentoquarantatreenne inventore e proprietario del negozio magico in cui è ambientata quasi tutta l’azione. La sua monoespressione a metà strada tra lo stupito e lo stupefacente è perfetta per il personaggio, così come le altrettanto rigide interpretazioni di Jason Bateman e dei bambini – in fondo si tratta di una favola, nella quale i caratteri devono risultare stereotipati per elevarsi ad universali ed essere in grado di veicolare un qualsiasi messaggio.
Più movimentata l’interpretazione di Natalie Portman, aspirante musicista che passa le giornate lavorando nella bottega: scettica nei confronti di chi non crede alla magia, ma non ancora in grado di credere in se stessa, Molly Mahoney è l’unico personaggio che non segue un’evoluzione lineare, ma oscilla tra le diverse possibilità fino all’ultimo.
Il messaggio non è nulla di nuovo, ma non ci si può aspettare di più: tutto può succedere, è il punto dal quale bisogna partire. Crederci (in se stessi, nella magia, in qualcosa) è il punto d’arrivo.
Purtroppo le sequenze più spettacolari (la porta magica, il concertodi Molly) non lasciano il segno, nonostante la profusione di luci e colori; molto bello e intelligente, invece, il discorso di Magorium su Re Lear. Ma lo spazio per questo tipo di riflessioni è presto spazzato via da un colpo di magia. |
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News sul film “Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie ” |
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Dustin Hoffman da "Mr. Magorium" (18 Gennaio 2008)
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