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Recensione: Donne assassine

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Donne assassine
titolo originale Donne assassine
nazione Italia
anno 2007
regia Herbert Simone Paragnani
genere Thriller
durata 50 min.
distribuzione n.d.
cast D. Finocchiaro (Marta) • S. Impacciatore (Veronica) • L. Bonifazi (Bianca) • G. Colangeli (Padre Ignazio)
sceneggiatura H. Paragnani
musiche G. del Prato
fotografia G. Bianchi
montaggio F. RomeroI. Casciotta
uscita nelle sale  non ancora disponibile 
media voti redazione
Donne assassine Trama del film
Marta e Veronica sono due ragazze molto diverse tra loro. Marta è timida, riservata e sogna di prendere i voti, mentre Veronica vorrebbe fare l'attrice ma non ha veramente talento e spesso ha delle violente crisi di nervi ceh le impediscono di stabilire rapporti sia d'amicizia che sentimentali. Le due ragazze si conoscono per caso e, inaspettatamente, diventano amiche. Con la complicità di Padre Ignazio, un sacerdote operaio, Marta e Veronica trovano una casa e decidono di andare a vivere insieme. Nessuno coglie il pericolo che si nasconde dietro l'intenso rapporto d'amore che sta nascendo tra loro...
Recensione “Donne assassine”
a cura di Vera Usai  (voto: 7)
Presentato per la Sezione EXTRA/Incontri, Donne assassine è figlio di un progetto targato Fox Channels Italy e realizzato da Herbert Simone Paragnani, ex assistente di Ettore Scola e già regista di vari cortometraggi di successo che gli hanno offerto la possibilità di lavorare con volti noti del nostro cinema. Altrettanto noti quelli che compongono il cast di questo episodio pilota della serie pensata dalla Fox con l’obiettivo prezioso di dare spazio alla creatività del cinema italiano.
Volti di interpreti che Paragnani spia in primo piano per saziare le inquadrature e rendere stati d’animo e conflitti interiori facendo presagire un delitto necessario e liberatorio di una donna verso un’altra e verso un sentimento troppo difficile da accettare. Donatella Finocchiaro e Sabrina Impacciatore le protagoniste - chiamate a raccontare la vicenda realmente accaduta tra una suora e un’attrice - affiancate dalla presenza rilevante di Giorgio Colangeli, nelle vesti scure del buon Padre Ignazio - che torna a sfilare alla Festa del Cinema dopo un anno dalla “vittoriosa” interpretazione per L’aria salata. Brava l’Impacciatore nei movimenti del volto, carica di odio e insicurezza da risultare fastidiosa e la Finocchiaro che nel suo ruolo di donna che subisce senza reagire, rivela finalmente che nel panorama del giovane cinema italiano c’è ancora chi sa trasmettere verità. E gli altri personaggi, chiamati a confessare davanti ad un commissario senza volto la cui voce fuori campo, algida e impersonale, racconta, si eclissa e torna a stendere la trama di una vicenda che solo nel finale svela davvero il suo lato più oscuro. La regia di Paragnani rende gli oggetti portatori di elementi narrativi: le scarpe delle due giovani donne posizionate all’entrata della loro casa: così diverse ma così vicine, quasi per costrizione o per paura, unite da un legame difficile da gestire e da vivere. Un buon risultato cinematografico per un crime-movie che però, dovendo sfruttando i veloci stilemi dettati dal formato televisivo a cui è destinato - catapulta in un mondo in cui tutto accade in maniera così rapida da non poter davvero coinvolgere fino in fondo.
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