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Recensione: L'età barbarica

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L'età barbarica
titolo originale L'age des tenebres
nazione Canada
anno 2007
regia Denys Arcand
genere Commedia
durata 104 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast D. Kruger (Véronica Star) • E. De Caunes (Karine Tendance) • R. Wainwright (Giovane principe) • C. Néron (Carole Bigras-Bourque) • M. Labrèche (Jean-Marc Leblanc) • M. Grenon (Béatrice de Savoie) • S. Léonard (Sylvie Cormier-LeBlanc)
sceneggiatura D. Arcand
musiche P. Miller
fotografia G. Dufaux
montaggio I. Dedieu
uscita nelle sale 7 Dicembre 2007
media voti redazione
L'età barbarica Trama del film
Jean-Marc, un impiegato pubblico statale, con una moglie in carriera e due figlie che sembrano non conoscerlo, evade dalla realtà immaginandosi come l'eroe di rocambolesche avventure, circondato da donne che lo ascoltano e si concedono a lui...
Recensione “L'età barbarica”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 7)
Con “L’età barbarica” (“L’età delle tenebre”, il titolo originale) Denys Arcand chiude la sua trilogia, iniziata venti anni fa con “Il declino dell’impero americano” e proseguita, con grande successo, con “Le invasioni barbariche” (al quale ammicca il titolo italiano, oltre alla locandina smaccatamente uguale).
L’età delle tenebre è il Medio Evo (il senso della trilogia si perde, con la pessima traduzione del titolo) e lascia intuire un possibile futuro più luminoso; resta il fatto che le tenebre ci sono oggi, e il Medio Evo non è l’oasi fuori dal mondo nella quale si ritrova Jean-Marc corteggiando Béatrice, ma la vita quotidiana, un lavoro frustrante e inutile, una famiglia virtuale, la negazione dei rapporti affettivi, un’ipertecnologizzazione che ti sprofonda nella solitudine. Un mondo vuoto, fatto di non-parole, di incontri per la motivazione dei dipendenti, di orecchie rivolte sempre da un’altra parte. E di sogni, per fortuna. Quelli di Jean-Marc sono una costante fuga dalla realtà per gettarsi tra le braccia della ‘star’ Diane Kruger, per concedersi fugaci rapporti con una giornalista, goduti sempre nei momenti di massima affermazione personale. Per dare sfogo ai suoi sogni erotici, la curiosità per la bella – e solidale – collega lesbica, il dominio e l’umiliazione di Carole, il suo capo. Ma soprattutto, per sentirsi ascoltare una volta tanto, per sentirsi chiedere da Diane ‘come sta tua madre?’, mentre la modella gli versa da bere. Un bisogno, non una fantasia, in un’età – quella in cui non si è ancora invecchiati, ma non si hanno più aspettative per il futuro – delle tenebre.
C’è un’amarezza di fondo nella critica a 360° della società, dalle leggi che la regolano alle usanze che la peggiorano, un’amarezza che non scompare mai nell’ora e tre quarti di divertimento del film: un divertimento che nasce fin dalla costruzione, un assemblaggio di volti noti per il pubblico televisivo canadese capeggiata dal comico Marc Labrèche, e continua con svariate citazioni da altri film e col frequente passaggio dalla realtà alla fantasia, saldamente ancorata al punto di vista prettamente maschile di Jean-Marc.
Diane Kruger che si lamenta di essere nell’immaginario dei mediocri è impagabile.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (36 Commenti, 53% gradimento) Luza 3 Dicembre 2013 ore 01:22
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 11 Luglio 2012 ore 21:51
voto al film:   5

Medaglia di Bronzo (65 Commenti, 65% gradimento) priMario Medaglia di Bronzo 8 Luglio 2012 ore 14:54
voto al film:   5

Medaglia d'Argento (106 Commenti, 59% gradimento) cartillo Medaglia d'Argento 14 Marzo 2012 ore 10:32
2
voto al film:   7,5

Vessato sul lavoro e in famiglia, in un Canada grigio e triste, il povero Jean-Marc trova conforto sognando a occhi aperti, finchè anche i suoi sogni non lo abbandonano...un film divertente ma anche un atto d' accusa alla societa' e alla sua perdita di valori...
Utente di Base (43 Commenti, 63% gradimento) Monta17 19 Maggio 2011 ore 00:46
voto al film:   7

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