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Recensione: Le ragioni dell'aragosta

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Le ragioni dell'aragosta
titolo originale Le ragioni dell'aragosta
nazione Italia
anno 2007
regia Sabina Guzzanti
genere Mockumentary
durata 100 min.
distribuzione Cinecittà Luce
cast S. GuzzantiP. LocheF. ReggianiC. LeoneA. FassariS. Masciarelli
sceneggiatura S. Guzzanti
musiche R. GiagniM. Rizzuto
fotografia C. Champetier
montaggio C. Benevento
uscita nelle sale 7 Settembre 2007
media voti redazione
Le ragioni dell'aragosta Trama del film
Gli attori di Avanzi (programma satirico cult degli anni 90') si ritrovano dopo 15 anni in un piccolo villaggio della Sardegna, Su Pallosu. Hanno deciso in modo piuttosto estemporaneo di mettere su uno spettacolo a sostegno della causa dei pescatori in gravi difficoltà per lo spopolamento del mare. Tra i pescatori c'è un certo Gianni Usai, ex operaio alla fiat ed ex sindacalista, un uomo che ha vissuto da giusto, sempre povero, sempre dedito a proteggere il lavoro dei suoi compagni. La sua presenza è di grande ispirazione e genera l'entusiasmo sufficiente a partire, ma quello stesso entusiasmo scema rapidamente e lascia spazio a dubbi di ogni sorta. Gli attori hanno a disposizione un grandissimo anfiteatro a Cagliari che si riempie rapidamente. La tensione sale alle stelle.
Recensione “Le ragioni dell'aragosta”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 6)
Sono passati appena due anni dal suo ultimo film, “Viva Zapatero!”, ma la quarantenne Sabina Guzzanti, legata più che altro al teatro e alla televisione, ha deciso di tornare alla regia, anche se in modo polemicamente molto più sottile. Questo “Le ragioni dell’aragosta” è infatti un film piuttosto complesso e tutt’altro che immediato, anche se forse non riuscito. La continua mescolanza di realtà documentata, commedia, dramma e improvvisazione disorienta e annoia lo spettatore, anziché catturarlo. Gli spunti di riflessione, presenti e invisibili, sono sinceri ma troppo autoreferenziali. L’idea di riunire dopo 15 anni in un piccolo villaggio sardo gli attori di “Avanzi”, programma satirico di grandissimo successo dei primi anni ’90, è uno spunto per parlare di una generazione, della nostalgia, della fragilità umana e soprattutto della responsabilità. Ci sono dunque Sabina Guzzanti ma anche Francesca Reggiani, Cinzia Leone, Stefano Masciarelli, Antonello Fassari e Pierfrancesco Loche, ognuno nei panni di sé stesso ma anche dei personaggi comici che hanno interpretato e segnato/rappresentato un’epoca.
Tutto nasce, in realtà, da un pescatore di aragoste che contatta la Guzzanti per sensibilizzarla sullo spopolamento del mare nella Sardegna occidentale. Le ragioni dell’aragosta in realtà sono dunque un pretesto, un motivo per “creare”, una ragione che ci tiene uniti, un modo per dire che anche quello che apparentemente non ci riguarda va considerato e sostenuto. In fondo, ed è questa la cifra del film, le difficoltà della vita si riescono ad affrontare solo trovando delle motivazioni, delle forze che ci permettano una qualsiasi forma di aggregazione.
Un film dimesso e amaro per larghi tratti, che sterza in un finale pieno di speranza, ma comunque agrodolce. L’impegno e le intenzioni sono buone, le idee ci sono a intermittenza. Ma nel Cinema conta anche il linguaggio, in questo caso decisamente carente.
Così come per il fratello Corrado (“Fascisti su Marte”), ci sentiamo di augurare a Sabina Guzzanti di rivederla al più presto in televisione. Sempre che le sia permesso, ovviamente.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 42% gradimento) gladio Medaglia di Bronzo 31 Maggio 2012 ore 13:42
voto al film:   6,5

gli anni di"avanzi",i primi del '90,dovevano essere anche quelli del settimanale"avvenimenti",dove militava(poi futura giornalista)la mia compagna d'allora,per cui le ideologie trattate nel film non mi son risultate nuove affatto,anzi;per questo lo ho seguito con interesse e un pò gia"istruito"al tutto,cosa però che non credo avvenga per chi in modo opposto non sia tanto vicino a realtà di circa 15 anni fa e più,anche se esse pur sempre in un certo senso attuali;il film comunque non è troppo intuitivo e lineare,mischiando parti documentaristiche con scene che sembrano il rapporto su un evento realmente avvenuto;il tutto fa perno su nostalgia,soliti messaggi politici ed obbiettivi raggiungibili con dell'impegno comune;con l'arcano svelato solo alla fine non credo sia un che di troppo facile da intuire;voto solo personalizzabile
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 28 Aprile 2011 ore 01:08
voto al film:   5,5

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