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In una calda sera d'estate, Glauco, un disegnatore industriale sulla quarantina, ritorna a casa dal lavoro e trova la moglie a letto per una lieve indisposizione. In sala da pranzo lo attende una cena fredda assai poco invitante. Con l'aiuto di un libro di cucina, l'uomo decide allora di prepararsi qualche piatto di suo gusto. Mentre cerca gli ingredienti necessari, da un armadio salta fuori un pacchetto avvolto in vecchi giornali. Uno di questi è datato 23 luglio 1934 e reca la notizia dell'uccisione del gangster americano Dillinger. Dall'involucro esce una pistola a tamburo arrugginita: Glauco la smonta con cura, la olia, la vernicia di rosso, la carica con dei proiettili contenuti nell'involucro, interrompendo di tanto in tanto l'appassionato gioco per pranzare, per guardare la televisione, per amoreggiare con la sua giovane domestica. Ormai è quasi l'alba: Glauco entra nella camera della moglie e appoggia un cuscino sopra il capo della donna addormentata e vi spara contro tre colpi di pistola. Al mattino, l'uomo si reca in macchina al mare, come se nulla fosse accaduto. Salito a bordo di un panfilo, di cui è proprietaria una graziosa fanciulla, riesce a farsi assumere come cuoco. Poco dopo l'imbarcazione parte alla volta di Tahiti. |
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Il film, come tutto il cinema di Ferreri, è afoso, glaciale e definitivo. Così è anche Glauco e il destino che compie mentre prepara un simbolico pasto in attesa della grande abbuffata |
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REGIA - ORIGINALITÀ - IMPEGNO | |
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RITMO | |
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Commenti del pubblico |
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