Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Viaggio in India

Leggi i commenti 1 COMMENTO Vota il film 1 VOTO Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Viaggio in India
titolo originale Shaere zobale-ha
nazione India / Iran
anno 2006
regia Moshen Makhmalbaf
genere Drammatico
durata 80 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast S. AbbarM. Chokrollahi (lui) • M. Shadzi (lei) • K. Maass (il tedesco) • T. Choegyal
sceneggiatura M. Makhmalbaf
musiche C. Pruess
fotografia Bakhshor
montaggio M. Makhmalbaf
uscita nelle sale 14 Settembre 2007
media voti redazione
Viaggio in India Trama del film
Un uomo e una donna, lui ateo e lei credente, si sposano e partono per il viaggio di nozze in India. Per lei è da subito un’esperienza di natura spirituale e filosofica, resa più intensa dalla sorprendente realtà che si apre davanti ai suoi occhi e dalle discussioni su Dio e la religione che spesso intavola con il marito. Ma l’evento veramente illuminante che segna il viaggio della coppia è l’incontro con un santone che, immobile sulle rotaie e con le braccia alzate, costringe il macchinista a un brusca frenata e che, rimasto incolume, viene immediatamente venerato come un miracolato.
Recensione “Viaggio in India”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6,5)
Tutti abbiamo un peso da portare, mentale o materiale. I 'maestri' il peso della loro cultura, dell'essere coscienti che sembra non interessare più nessuno. I ragazzini il peso dei loro desideri, e i vecchi quello della memoria.
Lasciare scorrere parole, appelli, testimonianze, senza un motivo preciso, in un momento in cui la parola risuona vuota, o inutile, chiusa nell’'arroganza' del cinema. Processione di parole che rimbombano in un tempo che è passato: le parole di un uomo e una donna dell’Iran dei nostri giorni che decidono di compiere un viaggio in India alla ricerca di una sorta di verità filosofica sull’esistenza.
Il cinema racconta storie di uomini in modo convenzionale, o per contro opponendosi alla convenzione: tutti gli uomini sono arti di uno stesso corpo. Il cineasta iraniano ripropone la sua visione stravagante di suoni e colori; la magia e la perdita nell'affrontare i problemi più aspri, nel rispecchiare la realtà con cuore ardente e intelligenza impegnata; le contraddizioni (spirituali) espresse attraverso il linguaggio filmico; il sottile brusio delle differenze che intercorrono tra canone e prassi, dogma e buon senso, prescrizione e abitudine, metodo e applicazione, sistema e suo rifiuto. "Viaggio in India" può fregiarsi dell'aggettivo 'edificante' per la fattura classica nel trattare la 'commedia umana', l’educazione principe di uno sguardo impulsivo, surreale, curioso, morale, che pone al centro dell'attenzione la consapevolezza del proprio ruolo. Il cinema come luogo indagato, edificato per - aspettare e vedere -; testimone di una presenza comune a due universi autonomi che diventano simbolo di un 'testo' metafora della vita, aperto a tutte le interpretazioni.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 42% gradimento) gladio Medaglia di Bronzo 21 Aprile 2012 ore 05:10
voto al film:   8,5

che Makhmalbaf insegni regolarmente lasciando stupito lo spettatore penso sia cosa nota, quì trovo che ciò avvenga all'ennesima potenza; cose, eventi, pensieri se non certezze ci vengono da lui ridate in esame in maniera del tutto disarmante e non invasiva; materia grigia nel frullatore, occhi sgranati ed immobili sui titoli di coda; già hanno inizio le "revisioni", sempre che si tenga la porta non proprio sprangata! grande Mohsen!!
News sul film “Viaggio in India”
Viaggio in India Monicelli per l'Ischia Festival Monicelli per l'Ischia Festival  (13 Giugno 2007)
Ultime Schede
Viaggio in India
Sesso e filosofia
Il silenzio
COMPRA
IL DVD
Compra il Dvd Viaggio in India
 In Afghanistan.  di M. Makhmalbaf