Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: La febbre

Scrivi un Commento COMMENTA Vota il film 4 VOTI Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
La febbre
titolo originale La febbre
nazione Italia
anno 2005
regia Alessandro D'Alatri
genere Commedia
durata 108 min.
distribuzione 01 Distribution
cast F. Volo (Mario Bettini) • V. Solarino (Linda) • A. Foà (Presidente della Repubblica)
sceneggiatura A. D'AlatriD. StarnoneG. Nunziante
musiche F. BaroveroR. PaciS. FabbroniNegramaroL. Siciliano
fotografia I. Petriccione
montaggio O. Bargero
media voti redazione
La febbre Trama del film
Mario Bettini, geometra di provincia, è un trentenne pieno di idee e di entusiasmo. Il suo sogno è quello di aprire un locale con i suoi amici, ma quando viene inaspettatamente assunto dal Comune capisce che il nuovo impiego contrasta con il suo spirito imprenditoriale. Sarà l'incontro con una ragazza a fargli intravedere nuove prospettive esistenziali.
Recensione “La febbre”
a cura di Vaniel Maestosi  (voto: 6,5)
Spesso si cerca nel cinema italiano una risposta di genere, commedia che cerca il dramma o viceversa, sarebbe curioso domandarlo al regista Alessandro D’Alatri o all’ormai noto Fabio Volo.
D’altronde affidare l’apertura di un film ad una canzone, “Solo per te” dei Negramaro, è un impegno importante, perché esige uno sviluppo che mantenga la stessa forza del tono sognante e delicato di un pezzo voce, pianoforte e tromba che accompagna le immagini iniziali della notte cremonese illuminata dai lampioni, ammaliando lo spettatore prima di introdurlo nel racconto.
Poi ecco una nuova storia di sogni sgualciti, strappati dalle anomalie di una società che ride crudele sopra l’individuo, incatenando i desideri. Il coraggio di restare in piedi sta nel calpestare i cocci dei di quello che s’infrange e guardare a testa alta di nuovo lontano, sta nel trovare o inventarsi nuovi stimoli nei quali essere padroni di se stessi alla ricerca della serenità oltre i limiti posti dal potere.
Mario è immobilizzato tra il desiderio di un locale che non potrà mai essere aperto perché privo di innumerevoli burocratiche autorizzazioni e l'alienazione del posto fisso in Comune, dove un superiore invidioso lo ridicolizza continuamente. Si trova a fare i conti con le aspettative di chi gli sta intorno capaci di creare una sua immagine nella quale non si riconosce e che però non sa come distruggere.
A tirarlo fuori da questa situazione stagnante è d’improvviso l’amore, parentesi al centro esatto del film e spesso della vita, e non può che spazzare via tutto il resto, dispiaceri, rabbia, contrasti…noia.
Ma anche l’amore trascina l’invidia degli altri, uno spazio tutto tuo ti allontana dal gruppo, ti rende diverso, ti toglie agli altri, perché abitare uno spazio risicato nei pensieri di chi è felice è ben altra cosa rispetto al vuoto rassicurante della vita normale.
L’amore di Mario per Linda è un prendere coscienza di sé, ritrovarsi nel piacere di andare insieme in motorino nei campi, appendere le risate al vento e scavarsi un grembo tra i fili d'erba dove accarezzarsi spiati dalle lucciole…Amore consumato in una settimana, prima di un arrivederci obbligato che rigetterà Mario nella drammatica realtà sociale; sotto una pioggia battente, in una notte che metterà a dura prova la sua resistenza psichica.
Sarà un altro incontro a riaprire la sua mente, facendogli così ritrovare l’entusiasmo e soprattutto le sue idee.
Tre anni dopo “Casomai”, il regista romano Alessandro D’Alatri torna alla regia. Se nel precedente film indagava il rapporto di una giovane coppia, dall’innamoramento al matrimonio, passando attraverso le inevitabili incomprensioni e il tradimento, fino alla separazione; qui ad essere esplorata è l’esistenza invisibile di un uomo comune che alla vita mediocre della burocrazia e del qualunquismo preferisce una realizzazione intima. La semplicità di amare le piccole cose sembra avere ormai un sapore antico, disperso nella società del rumore.
Un film italiano, sulla nostra Italia politicamente corretta e scorretta, su qualche umile, troppo, sincera emozione.

Note di regia: "Una divertente dichiarazione d’amore e rabbia per l’Italia. D'amore perché è impossibile non amarla. Di rabbia, perché è un amore continuamente contrastato".
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 23 Maggio 2013 ore 16:11
voto al film:   6

Utente di Base (13 Commenti, 58% gradimento) Palopa 8 Marzo 2012 ore 12:31
voto al film:   6

Utente di Base (7 Commenti, 85% gradimento) angelonero 14 Gennaio 2012 ore 00:55
voto al film:   6,5

Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 20 Dicembre 2011 ore 14:09
voto al film:   6

News sul film “La febbre”
La febbre Tanta Italia al Festival di Shanghai Tanta Italia al Festival di Shanghai  (16 Giugno 2006)
La febbre Primo ciak a Roma per il nuovo film di D'Alatri Primo ciak a Roma per il nuovo film di D'Alatri  (14 Maggio 2006)
La febbre Bonolis in Commedia sexy di Alessandro D'Alatri Bonolis in "Commedia sexy" di Alessandro D'Alatri  ( 7 Aprile 2006)
La febbre David di Donatello: un '13' per Moretti e Placido David di Donatello: un '13' per Moretti e Placido  ( 5 Aprile 2006)
La febbre 01 Distribution: il Dvd si autodistrugge 01 Distribution: il Dvd si autodistrugge  (24 Marzo 2006)
La febbre Nastri d'argento: tutti i vincitori Nastri d'argento: tutti i vincitori  ( 7 Febbraio 2006)
La febbre Martedì 7 a Roma i Nastri d'argento 2006 Martedì 7 a Roma i Nastri d'argento 2006  ( 7 Febbraio 2006)
La febbre Candidature ai Nastri d'Argento 2006 Candidature ai Nastri d'Argento 2006  (14 Gennaio 2006)
Ultime Schede
The Startup - Accendi il tuo futuro
Sul mare
Commediasexi
La febbre
Casomai
I giardini dell'Eden
Senza pelle
David di Donatello 2006
Il trionfo di Nanni Moretti
COMPRA
IL DVD
Compra il Dvd La febbre