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Recensione: Raul - Diritto di uccidere

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Raul - Diritto di uccidere
titolo originale Raul - Diritto di uccidere
nazione Italia
anno 2005
regia Andrea Bolognini
genere Drammatico
durata 100 min.
distribuzione Warner Bros
cast S. Dionisi (Raul) • V. Placido (Sonia) • G. Giannini (Giudice Porfirio) • N. Farron (Mario) • A. Haber (Matteo Mariotti)
sceneggiatura S. Cecchi D'AmicoM. D'AmicoL. Bazzoni
musiche A. Morricone
fotografia D. Nannuzzi
montaggio A. Lucidi
uscita nelle sale 15 Aprile 2005
media voti redazione
Raul - Diritto di uccidere Trama del film
Liberamente tratto da “Delitto e Castigo” di Dostoevskij, è un film ambientato a Roma, nel maggio 1938, nei giorni della visita di Hitler in Italia.
Nel clima di confusione e di esaltazione determinato da quell'evento, si snoda la vicenda drammatica di Raul, giovane laureato in giurisprudenza che non riesce a concorrere come docente perché non è iscritto al Partito fascista. Intelligente e disperato, Raul teorizza il mito del superuomo, che ha il 'diritto di uccidere' i parassiti della società che ostacolano la realizzazione dei suoi gloriosi obiettivi. Ridotto in ristrettezze economiche, Raul è costretto a impegnare i pochi valori che gli restano presso un'usuraia. Quest'ultima, avida e senza scrupoli, costituisce la perfetta raffigurazione degli esseri abietti che Raul, in nome delle teorie superomistiche, crede di avere il diritto di uccidere. Stretto tra la rabbia e le sue convinzioni, medita il suo assurdo delitto.
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