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Recensione: Il fantasma

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Il fantasma
titolo originale O fantasma
nazione Portogallo
anno 2000
regia Joao Pedro Rodrigues
genere Drammatico
durata 90 min.
distribuzione Lucky Red Distribuzione
cast R. Meneses (Sergio) • B. Torcato (Fatima) • A. Barbosa (Joao) • E. Vieira (Virgilio)
sceneggiatura J. RodriguesA. MeloP. RebeloJ. Neves
fotografia R. Pocas
montaggio J. RodriguesP. Rebelo
media voti redazione
Il fantasma Trama del film
Sergio si è costruito un mondo su misura. Tormentato da un desiderio insaziabile gioca per vincere. Indifferente a tutto, passa i giorni tra una stanza in affitto in una pensione a basso costo, a fare sesso con altri uomini e a raccogliere la spazzatura nella zona nord di Lisbona. Quando scende la notte indossa una tuta nera di lattice e una maschera di gomma e va in giro per la città in cerca non si sa bene di che cosa dentro un universo malsano, fantastico e surreale.
Recensione “Il fantasma”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6)
Il controverso film di Rodrigues segue le pulsioni segrete di uno spazzino a Lisbona, che prova piacere immergendosi nelle atmosfere più degradate possibili, sognando una visione incontenibile di sesso e passione che alla fine lo condurrà alla sparizione; ad essere il fantasma di se stesso.
Primo lungometraggio di Joao Pedro Rodrigues, “Il Fantasma” è un film di sensazioni forti e destabilizzanti, che si accumula di desideri istintivi, che scuote lo spettatore, lo inquieta e lo disturba.
Il suo cinema richiede tempo; si tratta di immagini che destano scalpore perché fanno “paura”: crude e violente, rifiutano le ambiguità, esplicitamente mostrano la vita di un uomo relegato ai “margini”.
Il cinema portoghese ci ha abituato in questi ultimi anni ad immagini di straordinaria intensità: Manoel De Oliveira, Pedro Costa, Joao Cesar Monteiro. La stessa forza, la troviamo anche in in Rodrigues, nella costruzione delle sequenze, nell’organizzazione degli spazi. Rigore e forza in un racconto che non è solamente la storia di un sogno d’amore omosessuale irrealizzabile, ma un racconto universale sulla “brutalità” del desiderio e sull’impotenza di fronte al rifiuto.
Il fantasma è il luogo oscuro dell’anima. Nel film non ci sono né filtri, né contromisure. Né interni né esterni, né immaginari né reali; i fantasmi hanno l’impassibilità e l’idealità dell’evento.
Estremo, disperato e doloroso; “Il fantasma” è un film visionario, senza moralismi ma neppure compiacimenti.
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2000.
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