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Sullo sfondo di una Roma capitale della politica e dello spettacolo si intrecciano le vicende di un anomalo "triangolo" sentimentale tra l'onorevole Bonfili, il suo autista Mariano e Martina, una starlette dalle forme prorompenti e dal carattere travolgente. L'onorevole Bonfili, padre di due bambine e sposato con Pia, affascinante donna con la passione per la cucina, ha una relazione segreta con Martina. La sua vita scorre meravigliosa, tra lussi e privilegi, incontri istituzionali e appuntamenti clandestini. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando l'onorevole si troverà davanti al rischio di uno scandalo che potrebbe rovinargli la vita. |
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I due metri coscia della Santarelli in primo piano, su un cartellone rosa acceso, con la scritta Commediasexi in bella vista potevano trarre in inganno, richiamando alla mente il più classico dei film demenziali pre-natalizi. Sicuramente è stata una furbata (?) della quale si poteva tranquillamente fare a meno, ma chissenefrega, in fondo meglio una commedia smaliziata così, che il classico panettone Vanzina-Neri Parenti, sempre tanto criticati ma alla fine tanto amati dagli italiani.
Già, gli italiani: governati da viscidi cialtroni, sedotti da programmi televisivi per malati mentali, innamorati della lettura, quella di Chi o Novella 2000 nel peggiore dei casi, di Metro e City nel migliore. D’Alatri si muove bene sui binari della satira di un Italia stomachevole, e lo fa semplicemente mostrando studi televisivi pieni di vallette e stanze del potere pieni di fannulloni che pensano più al sesso che al bene del Paese (e ci ridono pure su!). A volte c’è la sensazione che si scada nel qualunquismo, ma in fondo in fondo non è così? Non è forse vero che siamo infestati da politici che parlano del valore della famiglia e al tempo stesso sono divorziati o promettono carriere televisive in cambio di sesso? Non è forse vero che la celebrità di alcuni personaggi nasce nelle telepromozioni dei programmi e finisce per essere ospite a Porta a Porta? E non è forse vero che un’anonima valletta diventi per incanto “attrice” in qualche film o fiction nel giro di pochi mesi? Chiedere alla Canalis o alla Santarelli stessa!...
Quella che si vede è una storia verosimile (tra un tangentopoli e un calciopoli in fondo c’è anche stato un vallettopoli, no?...), un ritratto credibile non solo di politici e vallette, ma anche di persone comuni, e questo è uno dei meriti del film. Ad essere descritti con sottigliezza sono anche i rapporti tra padri e figli o tra mogli e mariti, qualcosa che richiama più atmosfere drammatiche che da commedia; ci sono tante piccole verità che vengono mostrate, tante situazioni di vita nelle quali ognuno di noi ci si può ritrovare. Poco importa quindi, se la narrazione è spesso confusa e dispersiva, specie nel finale, perché comunque si è di fronte a una commedia che funziona, divertente e interpretata da un cast eccezionale e bravissimo, valletta esclusa ovviamente!
Capitolo Bonolis: è indubbio che il suo recitare ricordi molto da vicino quello dell’Albertone nazionale, rischiando di esserne l’imitazione, ma il personaggio che interpreta ricorda quelli che il grande Sordi ha impersonato molte volte, e poi è bravo. Quello che conta insomma, soprattutto per uno che ha vissuto 25 anni in tv, non nel grande schermo.
In conclusione: tra poche settimane di questo film ci si ricorderà ben poco, ma è intelligente e fa (sor)ridere per un’ora e mezza, fino alla fine (ed oltre…). Va bene così. |