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Una storia di dolore, di perdita, di vendetta personale, offre a Monicelli la possibilità di riflettere su di un certo ambiente piccolo borghese, un poco fascista e arraffone. E ha ragione Gladio a individuare nella vicenda il germe del familismo amorale che ci perseguita, di una certa idea di Stato, di un certo modo di vivere la comunità. In un film tutto sommato non comico spiccano alcune scintille di ilarità disseminate da Monicelli, su tutte il rito di iniziazione massonica, che, minacciando l'integrità del racconto, lo rafforzano, rendendolo ancor più una narrazione meschina, piccola piccola.
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