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Carla Bhem lavora come segretaria in una società immobiliare. E' quasi sorda e legge le parole sulle labbra degli altri. Lui è un ex carcerato, rozzo e sbrigativo. Lei lo assume e vuole aiutarlo. Lei conosce le buone maniere, lui invece conosce bene solo il proprio mondo. I due decideranno di aiutarsi scambiandosi le rispettive capacità. Lei potrà così vendicarsi delle ingiustizie subite, lui riuscirà a cambiar vita. |
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Il diaframma della macchina da presa di Audiard si apre e si chiude continuamente su Emmanuelle Devos. Ora sulla linea curva della guancia arrossata, ora sul maglione che le casca male da una spalla. Sulle lunghe gambe snelle e sulle labbra carnose.
L’audio allo stesso modo si perde e si ritrova come se lo spettatore applicasse al proprio orecchio (con difficoltà) l’apparecchio acustico che le consente di tornare in contatto col mondo; se per caso una mano davanti alla bocca dell’altro le impedisce di leggere ciò che dicono le labbra. Le labbra delle persone sono per Carla, sorda dalla nascita, la finestra sul cortile, il cordone ombelicale con un mondo che l'ha sempre tenuta ai margini, nella penombra del proprio appartamento. Stretto nell'archivio dove fotocopia meccanicamente montagne di documenti, Paul scorge in Carla uno spiraglio, il possibile riscatto per la sua esistenza infelice.
Il sottile piacere della visione risiede proprio nella delicatezza con cui il regista francese osserva e fotografa queste due esistenze. Ma la fluidità della narrazione viene improvvisamente scossa dall'inserimento del "discorso" amoroso in una più ampia trama gialla, dove Carla diventa la chiave per "leggere" i piani di un gruppo di malviventi, sulle cui labbra è disegnato l'accesso ad un bottino di cui Paul si vuole impadronire.
Audiard dimostra di sapersi muovere con disinvoltura anche con il registro noir; un noir decisamente moderno, che alterna inquadrature distanti e fisse a inquadrature di una vicinanza a volte claustrofobica. Tra crimine e passione, il ritmo serrato della nuova deriva del racconto, l'organizzazione del colpo, il pedinamento visivo del nemico da una terrazza, si alternano costantemente ai respiri dei primi piani o alle inquadrature sui particolari.
I corpi sono braccati in una fisicità amplificata; Paul e Carla fanno l'amore scivolando dall'altra parte: tra i buoni, tra i normali, tra gli innamorati.
Vincitore di 3 premi Cèsar, tra cui Migliore Attrice e Migliore Sceneggiatura. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Sulle mie labbra” |
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Lorraine Levy nella sezione "Festa Mobile" a Torino (13 Novembre 2012)
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