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Max Cohen è un genio della matematica che sta cercando di svelare la legge numerica in grado di predire gli sviluppi della Borsa. Ai suoi studi sono interessati anche una vorace società di Wall Street e una setta di ebrei ortodossi, che lo braccano senza soste. Il numero magico che cerca è quello perso durante la distruzione romana di Gerusalemme e che racchiudeva in sé l'essenza di Dio, il suo vero nome. Ma per Max e il suo computer, la determinazione di quel numero comporta un nuovo livello di coscienza. |
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Il senso ultimo della matematica di Pitagora era spirituale, il numero era (ed è) il 'simbolo' per eccellenza.
Max è convinto che il mondo possa essere spiegato con i numeri, anzi con un solo numero: pi greco, per questo conduce esperimenti sulla borsa, il regno dei numeri "quantitativi". Le sue previsioni cominciano a essere precise al millesimo. Max è vicino alla verità ma non quella che lui pensa...
In un potente bianco e nero affiancato da un montaggio ipercinetico, il tema affascinante è sorretto da una tecnica altrettanto solida, impostata su improvvise accelerazioni e su un uso ragionato e sensato dei dettagli. Per alcuni aspetti Aronofky può sembrare del tutto assimilabile al tipico regista indipendente americano: gira a basso costo in un 16mm b/n e sgranato, con uno stile più vicino al video che al cinema.
L’originalità del regista consiste però nella sfumatura ossessiva e paranoica che scandisce il ritmo; un’esperienza paranoica dove ancora una volta due opposti, ordine e caos, si sfiorano. Dal loro movimento - a spirale - fatto di continui avvicinamenti e momentanei allontanamenti, ne scaturisce un'opera prima perfettamente in grado di incanalarsi nel solco di follia e anarchia già tracciato da cineasti quali David Lynch e David Cronenberg.
L'uomo e la macchina vivono in una simbiosi perfetta: il contagio è già avvenuto ed il processo sembra ormai irreversibile.
Premiato al Sundance, Edimburgo e Rotterdam. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Pi greco il teorema del delirio” |
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Con "The Fountain" Aronofsky verso l'immortalità (13 Giugno 2006)
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