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Recensione: Wild Side

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Wild Side
titolo originale Wild Side
nazione Francia
anno 2004
regia Sebastien Lifshitz
genere Drammatico
durata 93 min.
distribuzione Mikado Film
cast S. Michelini (Stephanie) • Y. Belmadi (Djamel) • E. Nikitine (Mokhail) • J. Stoleru (La madre)
sceneggiatura S. LifshitzS. Bouquet
musiche J. Pook
fotografia A. Godard
montaggio S. Mahet
media voti redazione
Wild Side Trama del film
Nella Parigi contemporanea si incontrano tre emarginati: Stephanie, una transessuale che si guadagna da vivere facendo la prostituta, Djamel, un giovane maghrebino, suo compagno, e Mikhail, disertore dell'esercito russo in Cecenia, emigrato clandestino che lavora in nero nei cantieri di Parigi. Tra loro sboccia un amore così forte da saper correre sul filo della clandestinità e della morte.
Recensione “Wild Side”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
La città come occasione universale e irripetibile di anonimato e di socializzazione; che permette di creare spazi per riflettere, per divertirsi, ma anche per rivendicare quei diritti civili ancora in parte negati. Fino alla città come luogo di migrazione, sempre in bilico tra scelta e fuga, occasione di cucitura di rapporti inesplorati, altrimenti impossibili.
Così accade in “Wilde Side”, del francese Sebastien Lifshitz. Storia di un triangolo tra André, giovane transessuale parigino, un gigantesco boxeur russo, emigrato clandestino dal sorriso demolito dai pugni e un giovane tunisino, che per vivere batte nelle stazioni ferroviarie della città. Tutti e tre si ritrovano un week-end nel casolare di una triste e sbiadita campagna francese, in attesa della morte della madre di André.
La cinepresa di Lifshitz (qui al suo terzo lungometraggio, il primo ad approdare sui nostri schermi), fotografa una pellicola più attenta alle emozioni che ai fatti, al lato umano che a quello sociale: a partire dal titolo, ispirato ad una canzone di Lou Reed, fornisce un penetrante ritratto d’assieme di queste vite al confine.
Incontri clandestini a Parigi, ma il romanticismo qui non c’entra; “Wilde Side” è un film intenso e maturo che seduce gli occhi facendoli soffrire davvero, pur essendo capace di dare speranza a uno spiraglio d’amore.
Il “Jules et Jim” di un Truffaut contemporaneo, diviso a metà tra una Parigi notturna e la campagna francese dai colori sbiaditi.
Una pellicola struggente e sincera, un percorso di comprensione emotiva; perché "Wild Side" racconta l'amore carnale degli amanti e quello disinteressato e dipendente di un bizzarro eppur solido nucleo familiare. Quell'unione completa ed assoluta di corpo ed anima non sempre destinata ad essere riconosciuta e compresa.
Selezione ufficiale al festival di Berlino 2004: vincitore del "Teddy Award".
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