Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Tredici variazioni sul tema

Leggi i commenti 1 COMMENTO Vota il film 1 VOTO Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Tredici variazioni sul tema
titolo originale 13 Conversation About One Thing
nazione U.S.A.
anno 2001
regia Jill Sprecher
genere Commedia
durata 94 min.
distribuzione Mikado Film
cast M. McConaughey (Troy) • J. Turturro (Walker) • A. Arkin (Gene) • C. DuVall (Beatrice)
sceneggiatura J. SprecherK. Sprecher
musiche A. Wurman
fotografia D. Pope
montaggio S. Mirrione
media voti redazione
Tredici variazioni sul tema Trama del film
Un uomo che ha raggiunto la mezza età decide di cambiare vita. Un legale in ascesa si trova a doversi confrontare con un grave problema di coscienza. Un docente vittima di un delitto vede cambiare la natura del proprio rapporto con la moglie. Un uomo d'affari vuole vendicarsi di un collaboratore. Una donna delle pulizie piena di ottimismo aspetta un miracolo.
Recensione “Tredici variazioni sul tema”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
Il tema è la vita, in bilico tra le aspettative di felicità e le vie sinuose del fato. Le tredici variazioni sono i brevi capitoli in cui è suddiviso il film della sensibile regista Jill Sprecher, anche sceneggiatrice insieme alla sorella Karen. In mezzo, i destini incrociati di alcuni personaggi a meno di "sei gradi di separazione" l'uno dall'altro che, semplicemente, esistono.
C'è chi è in profonda crisi, chi si aspetta ogni giorno un miracolo, chi è rampante e determinato, chi è logorato dall'invidia, chi riesce sempre a vedere il lato positivo delle cose. Ognuno dovrà fare i conti con le occasioni e le sfortune “svelate” dalla vita. Ad alcuni la sorte regalerà sorprese, ad altri opporrà un riso beffardo e crudele.
Sembra davvero di confrontarsi con la quotidianità di persone che non si conoscono, ma con cui si condividono intime vibrazioni e pensieri. Il rischio "teorema" è dietro l'angolo, ma i personaggi sono costruiti con quel pizzico di realistica follia in grado di renderli imprevedibili e quindi veri e comunicativi.
Scopriamo così che riuscire ad avere ciò che vogliamo può diventare la nostra maggiore sfortuna. Perchè l'appagamento può essere vissuto come rassegnazione e portare ad un'insoddisfazione senza reali motivazioni. E un biglietto vincente della lotteria può nascondere molti più guai che gioie.
Tutto sussurrato, senza soluzioni, al di là della consapevolezza, vissuto dai personaggi e comunicato allo spettatore attraverso quel filo rosso che, inevitabilmente, lega ciò che si vede sullo schermo con quello che la vita ci ha insegnato.
Può sembrare poco, banale, già visto, ma a volte è quasi terapeutico avere il tempo di fermarsi e pensare, senza arrivare a conclusioni soffocanti. Anzi, senza dover necessariamente arrivare a conclusioni.
Il film della Sprecher ha proprio questo pregio: racconta storie con cui potersi confrontare valorizzando, attraverso la potenza del mezzo cinematografico, i colori delle sfumature.
In concorso alla 58ma mostra del cinema di Venezia.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Argento (127 Commenti, 70% gradimento) AlbRag Medaglia d'Argento 26 Gennaio 2017 ore 09:19
voto al film:   6

Film delicato e profondo, anche se dà una fastidiosa sensazione di dejà-vu. Buone prove attoriali e preciso sviluppo narrativo, forse la storia paga l'assenza di un picco drammatico.
News sul film “Tredici variazioni sul tema”
Tredici variazioni sul tema Studio Universal: omaggio a John Turturro Studio Universal: omaggio a John Turturro  (29 Aprile 2008)
Ultime Schede