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"L'orchestra di Piazza Vittorio" è un film-diario della genesi della ormai famosa Orchestra di Piazza Vittorio, band nata da un'iniziativa di Mario Tronco, il tastierista degli Avion Travel, e Agostino Ferrente. I due hanno riunito un gruppo di musicisti di strada (e non) provenienti da tutte le parti il mondo, anche con la speranza di salvare dalla conversione in sala Bingo dell'unico cinema del quartiere Esquilino di Roma. Il risultato è un miscuglio multietnico di storie, umanità e tanta musica. |
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C’è qualcosa di insolitamente rincuorante in questo documentario musicale diretto dall’emergente Agostino Ferrente, già autore di numerosi documentari e corti. Sarà forse merito dell’ambizioso progetto del comitato “Apollo 11”, ovvero costituire un’orchestra multietnica autogestita nel cuore del quartiere Esquilino di Roma, dove sono gli italiani ad essere una “minoranza etnica”. Guidati da Mario Tronco, tastierista della Piccola Orchestra Avion Travel, si partecipa emotivamente alla difficoltosa ricerca dei musicisti e ci si sente in un qualche modo gratificati dalla proposizione di un modello di integrazione culturale realmente valido ed efficace.
Festosi sorrisi, scene spassose e musiche trascinanti fanno di questi 5 anni, concentrati in un’ora e mezza grazie a un montaggio convincente, un piacevole intrattenimento ma sopratutto un pezzo di storia di Roma e d’Italia. “L'orchestra di Piazza Vittorio” è un diario di bordo che ripercorre manifestazioni, sale cinematografiche soppiantate dai Bingo, leggi per l’immigrazione, mondiali di calcio e che principalmente descrive le difficoltà di chi, immigrato, stenta a sentirsi parte di una comunità che non sia quella quella del proprio paese d’origine, non riuscendo quasi mai a dare libero sfogo al proprio talento (artistico-musicale in questo caso).
La musica diventa, dunque, armonizzatrice delle differenze, entusiasmo e divertimento ma anche scuola di vita. Questo film documenta un’idea. Un’idea, pervasa da umanità, che ci unisce e ci migliora.
Il film si conclude con una frase di Pasolini sulla straordinarietà di Roma e con l'agognato concerto dell'Orchestra di Piazza Vittorio, un lieto fine che ci riconcilia con il mondo e che, per una volta, è solo e soltanto realtà.
Presentato fuori concorso al Festival di Locarno 2006. |
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Commenti del pubblico |
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