Un "ritratto di famiglia" per descrivere il disagio sociale e politico di un paese sloveno, in cui la mancanza d’identità sembra essere ancora il maggiore problema. Il film è prodotto interamente in Slovenia, e dimostra una scelta senz’altro da incoraggiare.
Più in generale, è apprezzabile per la breve durata, che permette alla macchina da presa di soffermarsi liricamente e spietatamente sulla tensione dei dettagli del quotidiano.
Domina uno sguardo realistico funzionalmente affiancato da un bianco e nero che tende ad impastarsi con il grigio. Un grigio che è innanzitutto il colore di "quelle" case, di "quelle" giacche consumate, dei capelli invecchiati su "quei" volti, di "quei" luoghi.
La sincerità di Jan Cvitkovic, la sua regia, rigida ed essenziale e la sua distanza, priva di moralismi, dai personaggi che racconta, rende vivi i cliché e fa vibrare quanto basta un film di soli 65 minuti.
Nato a Lubiana nel 1966, Jan Cvitkovic, ha trascorso la sua giovinezza a Tolmin, ha studiato archeologia e vanta al suo attivo esperienze di sceneggiatore televisivo. "Pane e Latte" è il suo primo lungometraggio.
Premio Venezia (2001) Opera prima "Luigi De Laurentiis" - Leone del Futuro. |