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Luka costruisce una splendida ferrovia per far arrivare i turisti nella sua città e finge di non vedere la guerra in atto. Quando sua moglie fugge con un musicista e suo figlio viene chiamato alle armi, la vita di Luka è stravolta. Ma poi incontra Sabaha... |
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La vita di una famiglia: l’ingegnere Luka che deve costruire una ferrovia, la moglie cantante lirica che non accetta il trasferimento in campagna e il figlio Milos, promessa del calcio che deve partire militare, viene sconvolta dall’inizio della guerra. Siamo in un villaggio della Bosnia all’inizio del 1992.
È il prologo - affascinante, primordiale, delirante come lo sono i miti cinematografici: a differenza di tanti registi europei, quel senso avido dell'immagine impossibile, della sfida al naturalismo imperante nel cinema contemporaneo, l'arte di Kusturica è quell'arte del giocoliere capace di dare un senso, una continuità, una traiettoria ai personaggi, alle cose, agli avvenimenti più disparati ed eccentrici.
Pur nella sua coerenza, nella sua volontà di concludere il cerchio del discorso, il film ha le sue ripetizioni: ma cosa importano se confrontati al senso di gioia esaltata, spensierata e provocatoria che sembrano pervadere ogni sua situazione? Quello fra il giovane slavo spregiudicato e gli eroi stanchi della nostra memoria cinematografico è un altro di quei grandi incontri fra le culture dei due mondi, che credevamo ormai relegati alle leggende.
Presentato in concorso al 57mo festival di Cannes. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “La vita è un miracolo” |
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Emir Kusturica sarà il protagonista del Festival del cinema Europeo di Lecce (10 Aprile 2012)
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