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Recensione: Verso il sud

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Verso il sud
titolo originale Vers le sud
nazione Francia / Canada
anno 2005
regia Laurent Cantet
genere Drammatico
durata 105 min.
distribuzione Mikado Film
cast C. Rampling (Brenda) • K. Young (Ellen) • L. Portal (Sue) • C. Menothy (Legba)
sceneggiatura L. CantetR. Campillo
fotografia P. Milon
montaggio R. Campillo
uscita nelle sale 16 Giugno 2006
media voti redazione
Verso il sud Trama del film
Sull’assolata isola di Haiti, negli anni Ottanta, i turisti stranieri trascorrono le loro vacanze oziando tra le palme di alberghi da sogno affacciati sulla spiaggia. Brenda, Ellen e Sue, tre donne nordamericane, giungono sull’isola alla ricerca di un’avventura, di riposo e di un po’ di evasione dalla noia del lavoro e dei loro matrimoni. Riescono a trovare quello che cercano in Legba, un enigmatico adone locale che le affascina con la sua bellezza e la sua passione. Sarà questa passione a condurle fuori dalla gabbia dorata del turismo, aprendo loro gli occhi sulla realtà di Haiti, un paese povero e pericoloso sullo scorcio del moribondo e notoriamente violento regime di “Baby Doc” Duvalier.
Recensione “Verso il sud”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 6,5)
Dopo l'ottima prova d’esordio “Risorse umane” e il suo secondo film “A tempo pieno”, il regista francese Laurent Cantet sposta l’attenzione dal mondo del lavoro a quello del turismo sessuale, nonchè dalla descrizione di un mondo maschile a uno prettamente femminile. Tuttavia ci si mette ben poco ad afferrare che il registro è, in realtà, sempre lo stesso e che la Haiti della fine degli anni ’70 fa da sfondo a un racconto semplice ma che spazia dall’incomunicabilità tra una terra “del nord” e una “del sud” ai rapporti di potere che si generano tra le persone (nello specifico tra un occidente frustrato-superficiale e le vittime di colonizzazioni, di dittature e di un Sistema economico), dal razzismo alla politica, dall’amore all’egoismo travestito da altruismo.
Le tre protagoniste americane di “Verso il sud” (brave sia la Rampling che la Young) sembrano ritrovare la vitalità, la pace e il piacere – oltre che l’amore – solamente nelle isole caraibiche, dove vivono con spensieratezza la situazione drammatica che avvolge il loro villaggio turistico, anche perchè lì “un turista non muore mai”. Ma quando, nel finale, anche loro saranno colpite “personalmente” dalle tragiche vicende di una terra devastata dalla povertà e dalla dittatura, soltanto una di loro deciderà (forse) di interessarsi a quelle realtà.
Verso il sud” ha buone idee, in particolare la scelta di quattro monologhi che, oltre a scandire il film, delineano personaggi quasi “in cerca” dello spettatore, fornendo oltretutto spaccati di vita e identità molto interessanti. Cantet riesce inoltre nell’impresa di non avvolgere con il moralismo nessuna vicenda, proponendo allo stesso tempo con forza una sua visione del mondo attenta e precisa. Non tutto sembra però realizzato al meglio, compresa la gestione del coinvolgimento emotivo dello spettatore. Le qualità del regista francese non sono però in discussione.
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