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Recensione: I diari della motocicletta

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I diari della motocicletta
titolo originale The Motorcycle Diaries
nazione Argentina / Cile / Perù / Brasile
anno 2004
regia Walter Salles
genere Drammatico
durata 126 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast G. García Bernal (Che Guevara) • R. De la Serna (Alberto Granado)
sceneggiatura J. Rivera
musiche G. Santaolalla
fotografia E. Gautier
montaggio D. Rezende
media voti redazione
I diari della motocicletta Trama del film
Viaggio attraverso l'America Latina del giovane Ernesto Guevara, era il 1951 e lui a 23 anni era ancora ben lontano dal diventare il 'Che' e dalla rivoluzione cubana, a cavallo della sua moto e in compagnia del suo amico biologo Alberto Granado di nove anni più grande di lui.
Recensione “I diari della motocicletta”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
Il viaggio come stordimento fisico e sorpresa morale, come apprendimento di quanto un orizzonte inedito può apportare alla maturazione venendoti incontro. Un viaggio fatto di paesaggi, di libertà e di coraggio.
Il Fuser di Salles è idealista, necessariamente sincero, rigido come si è spesso a vent’anni e vagamente sprovveduto. Vuole un viaggio ma non sa di preciso cos'altro. L'amico Alberto Granado vuole invece un’avventura, un simbolo per i suoi ventinove anni sempre sul punto di diventare trenta. Un'avventura finale per la sua moto.
"I diari della motocicletta" è' il racconto di una grande amicizia, un viaggio di due "hippies" d'avanguardia: pochi soldi, nessun luogo prestabilito dove dormire; il tempo non esiste se non per le stagioni.
Estasiati riconoscono nel vento sul viso e nella polvere delle strade il gusto tipico della libertà, la fresca sensazione d'inseguire l'orizzonte. Entrambi assorbono le immagini dei panorami come esperienze necessarie al loro vivere futuro.
Il viaggio allontana da casa, sovverte la quotidianità ma sviscera e chiarisce quesiti che la riguardano.
Il punto di svolta delle loro vite fu la rivelazione di un continente latino-americano unico e meticcio, nel quale le divisioni non passavano fra gli stati ma fra bianchi e indios, minatori e padroni. Man mano che i due amici si addentrano nel cuore del continente lasciandosi alle spalle le ville ordinate della buona borghesia argentina alla quale loro stessi appartengono, la realtà che si presenta davanti ai loro occhi si fa sempre più dura e la narrazione si distende in toni meditativi. Da questo momento gli incontri si imprimono nella memoria come foto in bianco e nero; la scoperta dell’identità di un continente coincide dunque con la scoperta della propria identità individuale in un racconto semplice e potente che fonde le dimensioni personali e collettive con grande naturalezza del racconto. Ernesto, visitando i luoghi delle antiche civiltà sudamericane, si chiedeva se si potesse avere nostalgia di epoche che non si sono vissute, di qualcosa che non si è conosciuto di persona.
Arte nostalgica per antonomasia, il cinema nasce come antidoto al fuggire del tempo, si illude d'averlo fermato ma ne sancisce solo la riproducibilità della fuga. In questa constatazione si nasconde però la grande rivelazione: si può avere nostalgia anche di ciò che non si è vissuto, rivivendone il racconto, constatandone lo svanire.
Nel caso di Ernesto fu nostalgia per una civiltà antica ma più evoluta di quanto non gli apparisse quella in cui viveva. Il bisogno di far rivivere quel mondo si saldò alla necessità di combattere le ingiustizie che vedeva perpetrarsi nel suo presente.
Nonostante alcuni sporadici riferimenti a ciò che Ernesto sarebbe divenuto in seguito, "I diari della motocicletta" riesce a non essere un film politico o esageratamente nostalgico, anzi, è la storia di una forte amicizia, un road-movie che avrebbe potuto compiere chiunque attraverso Paesi meravigliosi. Un’avventura verso la libertà a cavallo di una "poderosa", un racconto fatto di musica e di incontri lungo la strada. Incontri che per alcuni possono rimanere tali, ad altri invece possono cambiare la vita.
Presentato in concorso al 57mo festival di Cannes (2004).
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Argento (127 Commenti, 70% gradimento) AlbRag Medaglia d'Argento 15 Gennaio 2016 ore 11:15
voto al film:   6,5

Utente di Base (30 Commenti, 60% gradimento) simonani 20 Novembre 2014 ore 20:52
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Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 17 Dicembre 2013 ore 21:56
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (279 Commenti, 48% gradimento) Diegen78 Medaglia d'Oro 16 Dicembre 2013 ore 14:51
1
voto al film:   7,5

Ernesto Guevara prima di diventare il Che. Questo film racconta la genesi della sua idea rivoluzionaria e fa comprendere che cosa lo differenzia da Castro.
Utente di Base (19 Commenti, 46% gradimento) Nemo 27 Novembre 2013 ore 00:33
voto al film:   7

Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 5 Novembre 2013 ore 23:22
voto al film:   7

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) mediNat 24 Maggio 2013 ore 00:50
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Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 23 Maggio 2013 ore 15:38
voto al film:   7

Utente di Base (9 Commenti, 44% gradimento) Nenne 14 Dicembre 2012 ore 17:22
voto al film:   7

Utente di Base (2 Commenti, 0% gradimento) makira 11 Ottobre 2012 ore 21:03
voto al film:   7,5


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