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L'agente della CIA Ethan Hunt è nei guai sia perché il suo superiore, Jim Phelps, è caduto in una trappola a Praga, assieme a tutti gli agenti della squadra, ad eccezione della propria moglie, Claire, sia perché il direttore Kittridge lo sospetta di doppio gioco. Indagando su Internet, l'agente scopre che un certo Job, il traditore, vuole fornire la lista dei nomi degli agenti speciali in Oriente a Max, nome in codice di una donna che gestisce parte dell'ex servizio spionistico sovietico. A lei Ethan promette di consegnare l'elenco al completo... |
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Un particolare Brian De Palma per un lungometraggio dominatore ai botteghini. Lunga partita a scacchi senza la possibilità di vedere tutti i pezzi sul tavolo.
Preso lo schema classico della fortunata serie tv: missione impossibile da portare a compimento; reperimento agenti speciali dai requisiti adatti; realizzazione dell’impossibile. Montato però su di un complotto ben più complesso, una intricata serie di doppi e tripli giochi di spionaggio internazionale. Rispolverato e ricontestualizzato quindi, e con l’aggiunta anche di un pizzico di storia di ladri alle prese con il grande colpo.
Il rimando a 007 è immediato, per le ambientazioni, per i gadget ipertecnologici e per l’attuare del protagonista, in solitario soprattutto nella prima parte della storia, con quella bellezza romantica che attira inevitabilmente la bella di turno.
Tutto giocato sul binomio realtà/finzione, completamente intriso di ambiguità, caratteristica comunemente associata alla vita di una spia. Le persone si rivelano essere sempre qualcosa di diverso da ciò che ingenuamente si crede siano, così come tutto il contesto, tutti gli oggetti che ci circondano e che, attraverso supporti tecnologici futuristici (come degli occhiali capaci di far vedere cose altrimenti invisibili), si scoprono di continuo di altra natura. Metafora della doppia faccia le tanto famose maschere, caratteristica peculiare già del telefilm.
Il computer regna sovrano. Arriva dappertutto, e può tutto. In millimetri armi potentissime, con uno schermo ed una tastiera il controllo di una nazione, persone pronte a morire e ad uccidere per un microscopico dischetto contenente informazioni segrete.
Una storia d’impatto che scorre potente sullo schermo, da vedere più che da raccontare. Una scena per tutte: un gigante acquario tropicale in frantumi con relativa fuga cavalcando l’onda. Agli antipodi invece un improbabile elicottero in galleria, preludio delle esagerate evoluzioni del secondo capitolo.
Tom Cruise si lega ad un personaggio che lo accompagnerà in molti altri episodi e rispunterà fuori anche in altre sue interpretazioni, come nel fortunato sodalizio con Spielberg. Un film comunque da non perdere.
Questo messaggio si autodistruggerà fra cinque secondi. |
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