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Recensione: La vita sognata degli angeli

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La vita sognata degli angeli
titolo originale La vie rêvée des anges
nazione Francia
anno 1998
regia Erick Zonca
genere Drammatico
durata 113 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast E. Bouchez (Isa) • N. Régnier (Marie)
sceneggiatura E. ZoncaR. BohbotV. Wagon
fotografia A. Godard
montaggio Y. Kergoat
media voti redazione
La vita sognata degli angeli Trama del film
A Lille si incontrano casualmente Isa e Marie, due giovani ragazze con poche idee sul futuro. Isa cerca lavoretti che la aiutino a sbarcare il lunario, Marie lavora in una fabbrica ma è insoddisfatta. Hanno caratteri diversi ma decidono di unire le loro solitudini: Marie accoglie Isa nell'appartamento in cui vive, affidatole dai proprietari, una donna e sua figlia Sandrine di 15 anni, ricoverata in ospedale in coma dopo un incidente stradale. Una mattina Isa trova il diario di Sandrine e scopre un altro mondo, opposto al suo e a quello di Marie. Le parole scritte da Sandrine la toccano. Intanto Marie conosce Chriss, scapestrato e intraprendente figlio di famiglia ricca, il quale le fa una corte insistente. L'atteggiamento disinvolto e sprezzante che sfoggia, e la differente posizione sociale diventano per Marie una sfida da affrontare. Mentre Isa si reca in ospedale e, dopo la morte della madre, fa visite a Sandrine ancora in coma, Marie è soggiogata da Chriss, che la usa. Lei pensa di essere amata, si scaglia contro Isa che le dice il contrario e le due ragazze cominciano ad allontanarsi. Quando arriva l'avviso di sfratto, Isa lascia Marie, dicendole un'ultima volta che Chriss non la vuole più. Marie allora si uccide, gettandosi dalla finestra. Isa trova lavoro in una fabbrica.
Recensione “La vita sognata degli angeli”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7,5)
A Lille, nel nord della Francia, s’incontrano casualmente Isa e Marie, due ragazze ventenni, caratterialmente diverse e con poche idee sul futuro.
Una sorride a chi l'incontra, ed alla vita; l'altra della vita ha già imparato a diffidare. Isa sbarca a Lilla con il solito zaino di belle speranze, Marie accetta di ospitarla.
Tra loro nasce immediatamente un’amicizia fatta di sostegno reciproco e voglia di ridere in faccia a un mondo tanto triste.
Opposte ma in fondo identiche, incapaci di guardarsi negli occhi per paura di vedere riflesso il vuoto che prima o poi le inghiottirà, Isa e Marie sono le protagoniste di un film vicino alla vita.
Sorprendente la pellicola di Erick Zonca, che debutta nella regia dei lungometraggi dopo lunga militanza nei corti e in tv. L'energia formidabile e la poesia discreta di questa opera prima, derivano dal fatto di non limitarsi ad uno di quei ritratti esistenziali in progressione che così bene riescono ai francesi: ma di risolversi in un incontro incantato ed al tempo stesso lucido all'interno di una realtà contemporanea (sociale, professionale, sentimentale) delineata da un approfondimento psicologico che scava in profondità.
Autore anche di soggetto e sceneggiatura, Zonca dipinge attorno ad un titolo enfatico e malinconico, un'opera molto semplice e altrettanto ben strutturata, alternando momenti di angoscia esistenziale a momenti di tenerezza.
Storia di due amiche, un doppio ritratto femminile capace di "raccontarsi" con sensibilità e misura.
Un'immersione in profondità tra le "truffe" dell'esistenza, ma con la consapevolezza di poter, forse, ricominciare a "essere" da un'altra parte...
Vincitore di 3 premi César in Francia: miglior film, migliore attrice (E. Bouchez), migliore promessa femminile (N. Régnier).
Premio per l'interpretazione femminile a Cannes per entrambe le attrici.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (15 Commenti, 44% gradimento) siralex 26 Luglio 2016 ore 20:26
voto al film:   7

Utente di Base (22 Commenti, 42% gradimento) Bao_Luo 12 Dicembre 2014 ore 14:10
1 1
Flavia, leggendo il tuo speciale ho capito aspetti della fantascienza e del cinema a cui non sarei mai arrivato. Grazie
Utente di Base (13 Commenti, 45% gradimento) Vinavil 15 Novembre 2014 ore 19:28
Davvero interessante. Complimenti. Inoltre sono completamente d'accordo, 2001 odissea nello spazio e' il punto di riferimento del genere, anche se avrei ampliato il discorso comprendendo quell'altro capolavoro di tarkovskij che e' Stalker. Gli esploratori come cercatori d'oro, cercatori del senso della vita.
Utente di Base (7 Commenti, 85% gradimento) angelonero 27 Dicembre 2011 ore 15:47
voto al film:   7

Utente di Base (40 Commenti, 27% gradimento) andrea_cavax 24 Ottobre 2011 ore 11:31
voto al film:   8

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