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Manchester by the sea è un film bellissimo, intenso e struggente sulla rielaborazione di un grave lutto. Basandosi su una sceneggiatura molto ben scritta e sull’eccellente interpretazione del protagonista da cui non si riescono a scollare gli occhi di dosso viene affrontata la difficile problematica della gestione del dolore e del senso di colpa in un animo tormentato dai rimorsi.Il tono è asciutto, virile , la sofferenza sempre difficilmente trattenuta a volte esplode in maniera deliberatamente violenta in una vicenda impossibile da ricomporre. Sicuramente il più bel film dell'anno
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7
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Un film di grande spessore umano, approccia temi pesanti con una sobrietà rara. Fluttua tra passato e futuro dei personaggi per parlare di sentimenti repressi e dell’amore che possiamo dare. Possiede una scintilla, una luce che può riappacificarci con i nostri dolori e guidarci quando incontriamo un uomo alle corde: forse non ci darà l'affetto che speravamo, ma nemmeno ci lascerà soli.
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7,5
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Melodramma intenso e coinvolgente, mai retorico, supportato dalla grande interpretazione di Casey Affleck. Forse il miglior film tra i candidati all'Oscar del 2017.
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7,5
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film intenso mai banale con il fratellino Affleck superbo
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7
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Una storia di una narrazione sottile ed intensa, le leggere sfumature di grigio prendono anima dall'ottima sceneggiatura, dalla buona recitazione e dalla perfetta ambientazione. Il montaggio è d'effetto e permette lo spettatore di rimanere sempre in contatto con la trama. Tranne qualche leggero inciampo che nell'insieme è trascurabilissimo, la trasposizione tra genere europeo e la realizzazione tutta di carattere nord americano è ottimo. Consigliato!!
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7,5
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Questo Manchester by the Sea è una storia di elaborazione del dolore a tutto testosterone. Sono uomini i protagonisti, è maschile l'ambientazione fredda e provinciale del Massachusetts (gli interni come gli esterni), sono virili le interazioni tra silenzi, mezzi-dialoghi, scazzottate e uscite a pesca. La riluttanza all'esternazione delle emozioni dei protagonisti si traduce in una narrazione del lutto e del dolore arida ed essenziale, con note di dissimulazione e perfino di umorismo che non allentano tuttavia la tensione di un film che riesce ad essere coerentemente ed acutamente profondo.
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7,5
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E finalmente, dopo tanto, troppo tempo, vado al cinema e mi emoziono. E dire che il soggetto era a rischio, con tanti, troppi lutti, a muovere la storia. E quando la sfiga muove la narrazione ecco che... No. Questa volta no. A dispetto del soggetto, il film è talmente bello che... sì, ok, forse c'è qualche flashback di troppo e anche qualche scazzottata di troppo, ma... so' irlandesi del Massachussets, ce sta. E intanto, sfido chiunque a non sentire il magone salire quando.... the screen fades to black.
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5
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Quello che rimprovero a questo film non è tanto il ricatto morale visto il tema (anzi il dolore è trattato con estrema sobrietà quasi con distacco), ma la fattura monocorde per oltre due ore. L'assenza di colpi d'ala insieme agli innumerevoli dialoghi fuori fuoco o alla commistione di registri stonati rendono il film indigesto. Non sono sufficienti le prove attoriali dignitose a risollevare le sorti di una pellicola che porta con sé il tedio. Vorrebbe fare il verso a certo cinema britannico alla Mike Leigh, ma resta molto lontano per profondità (soprattutto per ciò che riguarda tutti i personaggi di contorno), per stile, per genuinità. Nemmeno l'adagio di Albinoni, usato furbescamente in una delle sequenze che volevano essere ad alto tasso drammatico, riesce a far sussultare il cuore. Ed è tutto dire. Sopravvalutato.
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