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Le esperienze universitarie e la vita di Tracy non sono affatto come lei le aveva immaginate. Tutto cambia quando Brooke, la sua sorellastra, la ospita a Times Square. Ben presto Tracy si farà sedurre, e trascinare, dalla follia e dall'irrefrenabile energia di Brooke. |
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Baumbach, dopo l’ironia caustica di "Giovani si diventa", torna a far coppia con Greta Gerwig ricreando quel mood che caratterizzava "Frances Ha". Stavolta il faro che li guida è il cinema di Allen, da cui deriva il ritmo incalzante dei dialoghi, l’alto tasso di umorismo e la sapienza nel creare complessi ritratti femminili. Anche se la vera protagonista sembra essere la Grande Mela, dolcemente malinconica e violentemente nevrotica come i personaggi del film. |
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REGIA - MUSICHE - RITMO - HUMOUR | |
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ORIGINALITÀ | |
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Commenti del pubblico |
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7,5
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Ecco qui il classico film NECESSARIO. Necessario per l'anima di ogni cinefilo, intendo. Chi ama veramente viaggiare dentro il cinema, DEVE poter ogni tanto sostare in oasi di follia e creatività come questa! Concordo in toto col giudizio di RicardoReis1936, compreso l'apprezzamento per la bellissima colonna sonora, quindi non mi dilungo. Aggiungo solo una considerazione: magnifica e stordente è la sensazione di contrasto temporale del film. la storia è chiaramente contemporanea, vediamo i telefoni cellulari in mano ai protagonisti...eppure le atmosfere (la colonna sonora straordinaria, OMD e Hot Chocolat su tutti, anni '70-'80) sono vagamente retrò. Un contrasto sublime che contribuisce a porre il film su un'isola tutta sua. Imperdibile!
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6,5
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Baumbach scrive per la sua Greta Gerwig un personaggio logorroico e nevrotico che è abbastanza lontano dalla scapestrata Frances Ha(llaway) del 2012; meno autentico, anche. Forse perché Frances siamo tutti noi ed è profondamente Greta, più di quanto sia la Brooke di 'Mistress America'. Alcune parti, in dialoghi e sketch così affollati e incalzanti, ricordano davvero il più puro Allen, mentre lo schermo è squarciato ancora una volta da quei piccoli monologhi da brivido della Gerwig: così veri e così illuminanti sull'insoddisfazione che permea le vite di chi "sente" e ama in modi semplicemente diversi. Grande è la colonna sonora (con i puntelli 80s di 'Souvenir', degli OMD, e non solo). Grande è il fascino delle due protagoniste. Lunga vita a Noah Baumbach, alla sua bella GG e al suo cinema.
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