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Recensione: Dheepan

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Dheepan
titolo originale Dheepan
nazione Francia
anno 2015
regia Jacques Audiard
genere Drammatico
durata 109 min.
distribuzione n.d.
cast J. Anthonythasan (Dheepan) • V. Rottiers (Brahim) • M. Zinga (Youssouf)
sceneggiatura J. AudiardT. BidegainN. Debré
musiche N. Jaar
fotografia Ã. Momenceau
montaggio J. Welfling
uscita nelle sale 22 Ottobre 2015
media voti redazione
Dheepan Trama del film
Un ex combattente Tamil lascia l'Indonesia ed emigra in Francia. Qui troverà lavoro in un cimitero.
Scheda a cura di Rosario Sparti










Il regista ci introduce in medias res in questa storia d’integrazione impossibile, in cui mondi lontani stentano a capirsi. Eppure proprio nei momenti di maggiore incomunicabilità, come quello tra la moglie di Dheepan e il figlio dell’anziano che la donna assiste, si osserva la maggior vicinanza tra queste due umanità in guerra perenne. Una condizione da cui è impossibile fuggire se non col sogno, come forse Audiard sembra alludere.
REGIA - SCENEGGIATURA - FOTOGRAFIA - MONTAGGIO - TENSIONE
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Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 10 Agosto 2016 ore 11:53
voto al film:   6,5

Medaglia d'Argento (100 Commenti, 53% gradimento) botswana Medaglia d'Argento 31 Dicembre 2015 ore 01:13
1
voto al film:   6

Mi trovo abbastanza d'accordo con la recensione di mimma. Film involontariamente diviso in due parti. La prima nulla di che. La seconda inaspettata, non direi nemmeno così azzeccata, ma se non altro trova una sua strada. Non è un film riuscito, ma è pur sempre un film di un grande regista che qua e là regala momenti speciali. Palma d'oro esagerata, ma vabbeh... si sa che i festival seguono logiche tutte loro.
Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 22 Dicembre 2015 ore 18:03
voto al film:   6,5

Utente di Base (5 Commenti, 66% gradimento) suser76 16 Novembre 2015 ore 11:47
voto al film:   7

Medaglia d'Argento (164 Commenti, 65% gradimento) Clavius Medaglia d'Argento 2 Novembre 2015 ore 23:20
2
voto al film:   6,5

Gli ultimi, i reietti, le periferie, gli emarginati, i poveri, i malati, i soccombenti, i violenti... Ci sono tutte le categorie a cui il cinema di Audiard attinge da sempre. Il caso vuole che proprio uno dei suoi film più deboli gli abbia permesso di ottenere il riconoscimento più prestigioso della sua carriera. Eppure anche in questa pellicola ci sono parecchi spunti di riflessione sull'umanità di questo inizio millennio, sui diritti violati a tutte le latitudini, sui nodi irrisolti del progresso senza sviluppo che produce le meste e violentissime periferie delle nostre città. Anche in questo film occupa un grande spazio il racconto dei corpi, delle loro sofferenze, delle loro infermità, dei loro odori. Audiard si conferma cineasta materico senza però raggiungere le vette di altre sue pellicole.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 29 Ottobre 2015 ore 13:57
1
voto al film:   6,5

un Audiard parecchio giù di tono. la storia è proprio una delle sue, la mano è indubbiamente la sua e alcune cose me le ricorderò (l'elefante meraviglioso, il "vecchio", la op-posizione frontale dei caseggiati, il sosia di Edward Norton...), e in un certo senso tanto basta, ma coinvolge poco, non passa quasi nulla e a lungo andare ci stanca anche un po'. forse i personaggi poco caratterizzati, o con una pre-storia troppo succintamente accennata, forse anche gli attori non eccelsi, non so, ma qualcosa non va.
Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 28 Ottobre 2015 ore 17:14
voto al film:   6,5

Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 26 Ottobre 2015 ore 11:13
1 1
voto al film:   6,5

Il film si divide in due parti: la prima, che dà la sensazione di un già visto, racconta dell’arrivo nella periferia degradata francese di un nucleo di immigrati proveniente dallo Sri Lanka devastato dalle guerra. L’integrazione per la nuova “famiglia†in questo luogo pullulante di bande malavitose in lotta fra di loro e di droga, non è facile a causa anche della diversità culturale e linguistica. Ma pian piano sia Dheepan che la moglie trovano una collocazione dignitosa e remunerata lui come guardiano di uno stabile lei come badante, e la vita va avanti. Nella seconda parte il film prende una piega inaspettata e nel (fino ad allora) mite protagonista si risveglia un indomito spirito vendicativo che lo porta a farsi giustizia da sé. La sceneggiatura lascia a desiderare ma ho trovato belli taluni passaggi e soprattutto l’interpretazione della moglie di Dheepan, e della bambina. Siamo molto lontani da “Il profeta†e “Sulle mie labbraâ€, anche se il film non è da buttare via
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 23 Ottobre 2015 ore 14:14
1
voto al film:   6,5

Audriard è un regista di grande talento e questo film, pur non essendo la sua opera migliore (d'altra parte Visconti ha vinto il leone d'oro per Vaghe stelle dell'orsa e non per Rocco e i suoi fratelli), lo conferma ampiamente. Ciò che convince meno di altre volte è la sceneggiatura, con un finale discutibile fatto di una escalation di violenza risolta in modo assai improbabile. Insomma, non al livello del Profeta e nemmeno di Un sapore di ruggine ed ossa (opere al quale il film è accomunato di temi della famiglia, dell'adattamento, della violenza) ma comunque degno di una visione.

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