Recensione: Taxi Teheran

Indispensabile informarsi bene prima di andare a vedere questo film, altrimenti non si può proprio capire cosa si sta guardando. Da non aspettarsi un vero e proprio film, ma neanche un documentario. Un modo nuovo di raccontare e fare denuncia. Un Iran alle prese con le sue contraddizioni, tra repressione e arretratezze, Iphone e Ipad

Film politico, di denuncia, travestito nella prima parte da commedia on the road, con personaggi strampalati che servono però sempre al regista portare avanti il discorso sul suo paese e sulla libertà che gli sta a cuore. Intenti nobili e resistenza al regime ammirevole; se però si cerca un film più che una denuncia è facile rimanere delusi o almeno interdetti. In altre parole, la visione non risulta particolarmente piacevole o avvincente, nè lo stile si segnala per altro che per l'urgenza di testimoniare. Non è poco, ma forse non a tutti gli spettatori basta. Il sospetto che l'orso D'oro di quest'anno sia stato un premio politico più che artistico affiora assai prepotente...

Il primo film che vedo di Panahi e forse e' il meno "film" di tutti i precedenti. Una sorta di documentario con interviste girato in un claustrofobico taxi, i clienti che salgono sono i piu svariati e a tratti si raggiunge un livello di commedia delizioso. Un film che mi ha fatto scoprire un regista davvero geniale e un popolo meno schiavo di quello che pensavo. Altamente consigliato