Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Hungry Hearts

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Hungry Hearts
titolo originale Hungry Hearts
nazione Italia
anno 2014
regia Saverio Costanzo
genere Drammatico / Thriller
durata 109 min.
distribuzione 01 Distribution
cast A. Rohrwacher (Mina) • A. Driver (Jude) • R. Maxwell (Anne) • J. Weber (Dr. BIll)
sceneggiatura S. Costanzo
musiche R. Baldini
fotografia F. Cianchetti
montaggio F. Calvelli
uscita nelle sale 15 Gennaio 2015
media voti redazione
Hungry Hearts Trama del film
New York, Brooklyn. Mina è italiana, Jude newyorkese. Si incontrano accidentalmente e iniziano una profonda e appassionata storia d’amore che, complice la gravidanza di Mina, li conduce al matrimonio. Dopo aver incontrato una veggente che le dice che porta in grembo un bambino "indaco", Mina sviluppa nei confronti del bambino un’attenzione morbosa; convinta che l’alimentazione ordinaria sia un ostacolo al corretto vivere e terrorizzata dalle contaminazioni, tiene il neonato lontano dalla luce, dai contatti col mondo esterno e lo nutre esclusivamente dei prodotti del proprio orto. Jude si accorge che il bambino cresce male e, quando lo porta dal pediatra, gli viene comunicato che è denutrito. Inizia così un braccio di ferro tra i due genitori...
Scheda a cura di Glauco Almonte










Thriller sull'ossessione di una madre nei confronti del figlio: niente di nuovo, ma Costanzo riesce ad attualizzare il soggetto (ognuno ci ritroverà molti dei dibattiti fatti negli ultimi anni), a servirsi bene di due attori per due personaggi detestabili per ragioni opposte. Quando arriva a distorcere l'immagine per sottolineare la situazione non lascia indifferenti. Tirati via l'inizio e la fine, utili solo alla contestualizzazione.
REGIA - SCENOGRAFIA
SCENEGGIATURA - MUSICHE - FOTOGRAFIA - RITMO
DOPPIAGGIO
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (11 Commenti, 100% gradimento) Westie 1 Novembre 2016 ore 12:13
1
voto al film:   7

Merita un bel voto, non fosse altro che per il merito del respiro internazionale. I pregi a volte si ribaltano in piccoli difetti. Viene infatti il dubbio che ci sia anche qualcosa di statunitense in quel finale che vuol accontentare il giudizio scontato cui il pubblico viene accompagnato. Se si fosse rischiato di più, indagando le ragioni e la psicologia della madre, cercando di mettere per lo meno il dubbio in un mondo troppo bianco o nero, forse si sarebbe centrato l'obiettivo di un grande film. Manca una terza dimensione, se così si può dire, ma resta una pellicola da vedere assolutamente, anche per la qualità delle interpretazioni.
Medaglia d'Argento (113 Commenti, 59% gradimento) kikujiro Medaglia d'Argento 12 Marzo 2016 ore 14:06
voto al film:   7

Medaglia d'Argento (154 Commenti, 73% gradimento) Zurlistuta Medaglia d'Argento 15 Maggio 2015 ore 05:23
2
voto al film:   7,5

Davvero molto bello, intrigante, coinvolgente un film che non lascia indifferenti e che anzi fa nascere un bel po di sentimenti empatici e avversi. Consiglio davvero la visione, stento ancora credere che sia una pellicola italiana. Complimenti
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 19 Febbraio 2015 ore 15:18
4 2
voto al film:   7,5

ossessione e paura si insinuano verticalmente, come salendo/scendendo lungo la claustrofobica/agorafobica scala che le riprese fanno quasi sembrare sinistramente a chiocciola, nell'apparentemente raggiunta serenità di un uomo e di una donna che, fragili ma innamorati, si ritrovano tra le mani un pargoletto. è una follia che viene da lontano, dai remoti abissi delle storie individuali, ma è un lontano molto vicino a tanti di noi. un po' di maniera c'è, e il finale è un po' frettoloso, ma un film italiano che riesce non solo a rendere palpabili tensione e angoscia ma a metterle al servizio della profondità è una gran bella cosa. eccezionalmente bravo il protagonista - una delle cose fondamentali che sembra aver capito Costanzo è che, con rare eccezioni, gli attori è meglio andare a cercarseli fuori.
Utente di Base (10 Commenti, 66% gradimento) Deddo001 1 Febbraio 2015 ore 14:33
1 1
voto al film:   6,5

Altro che "l'amore bugiardo"!
Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 31 Gennaio 2015 ore 12:36
voto al film:   6

Utente di Base (33 Commenti, 53% gradimento) bivano 27 Gennaio 2015 ore 00:27
2
voto al film:   6,5

parte bene, fa sperare molto, poi resta in superficie e l'introspezione del dramma filiale sembra diventare un pretesto per una ricerca estetica che cita (Rosemary's baby sopra tutti) e che diventa genere noir per andare verso il pubblico, o meglio verso un'idea di pubblico, infine approda a un finale da romanzetto giallo. Che peccato, pare che gli manchino altri 10 minuti di buon cinema e al contempo che ce ne siamo 10 di troppo e di maniera. Bravi gli attori, bravo il dop, il regista e sceneggiatore è invece bravo a metà, o meglio a trequarti. Poteva andare a fondo in un tema scottante, invece va a fondo e basta. Aveva fretta? Aveva bisogno di ampliare la fetta di pubblico? Caro Saverio, nel prossimo vada con calma e pensi meno all'audience e farà il bel film che ancora non ha fatto. Comunque da vedere e apprezzare.
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Andros 21 Gennaio 2015 ore 21:28
voto al film:   6

Medaglia d'Argento (164 Commenti, 65% gradimento) Clavius Medaglia d'Argento 21 Gennaio 2015 ore 10:24
5
voto al film:   7

I cuori affamati di Costanzo sono quelli di una donna bisognosa di attenzioni, quelli di un giovane uomo incerto bisognoso di rassicurazioni, quello di un bambino soffocato da un amore frustrato. Costanzo costringe tutti i suoi protagonisti in ambienti chiusi, usando focali corte, grandangoli esasperati fino all'anamorfismo. Negli esterni invece predilige i teleobiettivi che distanziato e rendono anonimi i soggetti. I caratteri distorti, spigolosi e fastidiosi dei due genitori sorreggono una storia disturbante, filmata con intelligenza e grande padronanza. Costanzo ha talento anche se ancora deve fare il grande film della vita. Il finale è in effetti un po' appiccicato, ma viene dopo una storia malata raccontata secondo stilemi poco comuni nel cinema italiano di questi ultimi anni. Basti pensare al piano sequenza iniziale capace di condensare in pochi minuti, ambiziosi e pieni di talento, tutto il film.
Medaglia di Bronzo (65 Commenti, 65% gradimento) priMario Medaglia di Bronzo 19 Gennaio 2015 ore 23:01
2 3
voto al film:   5

Bisogna ammettere che da tanto tempo non si vedeva un film con tanti piani sequenza. E questo è merito della bravura degli attori che hanno vinto meritatamente la coppa Volpi. Costanzo, dal canto suo, spinge giustamente in questa direzione: l'analisi al microscopio del rapporto coniugale. Originale la sceneggiatura e notevole lo sforzo nel girare in spazi così angusti. Forse proprio perché concentrato su tutto questo, il risultato appare poco organico. Angosciante e claustrofobico come nelle intenzioni, ma di maniera.

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