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Recensione: Tango Libre

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Tango Libre
titolo originale Tango Libre
nazione Francia / Belgio / Lussemburgo
anno 2012
regia Frederic Fonteyne
genere Drammatico
durata 98 min.
distribuzione Bolero Film
cast F. Damiens (Jean-Christophe) • S. López (Fernand) • A. Paulicevich (Alice) • Z. Chasseriaud (Antonio) • J. van DormaelP. Petit
sceneggiatura P. BlasbandA. Paulicevich
fotografia V. Saint-Martin
montaggio E. Ryckaert
uscita nelle sale 13 Febbraio 2014
media voti redazione
Tango Libre Trama del film
JC è una guardia carceraria, un uomo qualunque con una vita tranquilla. Il suo unico lusso è un corso di tango che frequenta una volta alla settimana. Una sera, al corso, balla con una nuova venuta, Alice, una radiosa trentenne madre di un ragazzo di quindici anni. Il giorno dopo rivede Alice, questa volta nella sala-visite della prigione. La donna è lì per vedere due reclusi, Fernand e Dominic, suoi amici di lunga data e soci. JC si trova spettatore dell’avventurosa vita di questa donna non qualunque: una donna che vive secondo il proprio desiderio e le proprie regole, divisa fra i suoi uomini e il figlio. Il regolamento carcerario proibisce l’amicizia con le famiglie dei prigionieri:JC sta per infrangere tutte le regole su cui poggia la sua vita.
Scheda a cura di Flavio Trapè










Sceneggiatura totalmente inverosimile (come del resto è inverosimile un film sul tango privo di ritmo e di musica) per una pellicola le cui velleità poetiche dei primi minuti lasciano spazio improvvisamente e inspiegabilmente alla farsa e alla comicità involontaria. Occasione sprecata per parlare del tango, della sua essenza e della sua "filosofia", invece di utilizzarlo meramente come cornice di una storia assurda.
FOTOGRAFIA
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SCENEGGIATURA - MUSICHE - RITMO
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 22 Marzo 2014 ore 14:32
voto al film:   5,5

il titolo trae in inganno: di tango ce n'è poco. quello che c'è è una storia un po' così, due protagonisti su quattro completamente inespressivi, e una parte (quella centrale, che vorrebbe essere di raccordo) assolutamente grottesca, in cui - cosa c'è di più grave? - si ride laddove si dovrebbe piangere. non è male qualche scelta stilistica (le riprese molto low-profile di un tango carcerario quasi in bianco e nero, quasi senza musica, quasi senza donne), non è male il marito (come attore, ma non solo ;) e non è malissimo il finale, in cui finalmente si ride autorizzati, ma anche tutto questo avrebbe potuto essere molto, molto meglio.
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