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Alla "Banalità del male" viene contrapposta la "Quotidianità del normale", ovvero la vita e il pensiero di un'intellettuale attraverso le paure, gli affetti e le pause della vita di tutti i giorni. Il film è una lucida trasposizione cinematografica di una coraggiosa espressione del pensiero, dove alle diverse prese di posizioni dei personaggi viene sottolineata la solitudine dell'intellettuale.
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6,5
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Dopo tanto dire (anche della stessa Von Trotta l'anno scorso al Bif&st a seguito del bellissimo "Rosenstrasse") e dopo la lettura dei commenti precedenti forse ho visto il film carica di aspettative ma che delusione! Certo, la trattazione de "La banalità del male", perfettamente inquadrata dal punto di vista storico è di enorme portata per lo svolgimento delle azioni come anche la recitazione che fa il suo eppure il film, nel tratteggiare la forza di carattere di Hanna, il suo andare controcorrente, tradisce un intento didascalico. Non che manchino gli spunti di riflessione, anzi. Ma alla lunga finisce per annoiare.
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non solo parla di cose importanti, o meglio fondamentali, di cui si parla raramente, ma ha anche il pregio - tondo tondo com'è, in nessun modo bisognoso di affermarsi propinando pesantezze o lungaggini, e invece tutto affidato agli attori che sono uno più bravo dell'altro - di saperne parlare un po' a tutti. certo le nostre sale hanno ben altro da fare che presentare al pubblico Hanna Arendt, ma attenzione: nessuno ha il diritto di obbedire.
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Bellissimo film.....molto coinvolgente!!
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Era da molto tempo che un film non mi prendeva completamente, tanto da non curarmi nemmeno un istante delle caratteristiche stilistiche, ma "Hannah Arendt" ci è riuscito, grazie ad un personaggio meraviglioso che dimostra, ancora una volta, come la biografia di una persona realmente esistita possa essere molto più interessante ed emozionante di situazioni appositamente ideate per appassionare il pubblico. I temi trattati non permettono allo spettatore di "uscire" dalla storia una volta finito il film, ma aumentano la volontà di informarsi, rendendo la visione, nel bene e nel male, indimenticabile.
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