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Dopo varie peripezie, viene finalmente trasposta sullo schermo la traversata ai limiti della vita di Robyn Davidson, da Alice Springs a Uluru, fino all’Oceano Indiano. Purtroppo la sceneggiatura non esplora fino in fondo le ragioni di robyn, limitandosi a descriverne diligentemente, con un buon ritmo, il lunghissimo viaggio. Siamo ben lontani dai livelli di passione e coinvolgimento che erano il motore dell imparagonabile into the wild, ma questo era forse prevedibile. Da segnalare quindi c è soprattutto l'interpretazione molto fisica della Wasikowska (una delle attrici del momento, a breve in sala con gli ultimi lavori di jarmush e cronenberg): la sua presenza scenica, insieme alla bellezza della location e alla straordinarietà della storia in se, tiene sufficientemente in piedi la baracca.
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