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Salvo è un killer di mafia, senza radici e senza affetti. Incaricato di eliminare un boss rivale incontra in casa la sorella cieca dell'uomo. Un evento miracoloso e imponderabile spinge Salvo a portarla in un luogo sicuro e a tenerla nascosta a tutti, anche al suo capo. |
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Perseguendo con rigore un'idea di cinema già matura, Piazza e Grassadonia firmano uno dei migliori esordi italiani degli ultimi anni. Scivolando impercettibilmente oltre i confini tra i generi, il film evita la ricerca autocompiaciuta della poeticità, conquistando immagini belle e forti nel loro rigore. Nota di merito anche ad un'esplorazione delle potenzialità degli effetti sonori insolita per il cinema italiano. |
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REGIA - FOTOGRAFIA - ORIGINALITÀ - EFFETTI SONORI | |
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RITMO - TENSIONE | |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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7
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5
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Un inizio promettente che strizza gli occhi a certo cinema di genere francese. L'idea di partenza è stimolante ma dopo essersi avviato su una strada intrigante, il film barcolla ed inciampa su una sceneggiatura a dir poco minimale. Un mediometraggio stirato fino 104 minuti. Troppi. La fotografia professionale è interessante ma non così originale. Gli attori se la cavano a dispetto di profili bidimensionali ai quali è quasi impossibile dare spessore. A tratti sembra ammiccare al "Drive" di Refn con esiti deficitari.
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6
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Concordo con Ale84. Ma perchè il "nuovo" cinema italiano sembra fatto in serie? Cosa aggiunge questa pellicola al tanto celebrato "L'intervallo"? E perchè annoia? Siamo a Palermo e a Palermo, si sa, di malavita si tratta, non ci sono altri temi. Un fortuito incontro con una non vedente imprime una svolta che alla fine si rivela fatale per la vita di un novello Schwarzenegger. ll ritmo esasperatamente lento,idialoghi e la colonna sonora praticamente inesistenti, le inquadrature quasi sempre fisse e al buio, l'atmosfera asfittica conducono a fatica lo spettatore verso un prevedibile finale. Convincente l'interpretazione dell'attrice, inusuale il ruolo di Lo Cascio.
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5,5
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Dopo i premi vinti a Cannes e l'entusiasmo della critica, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Il film non ha ritmo, è di rara pesantezza, e presenta molte scene completamente inutili o di cui sfugge il significato (complice anche il solito siciliano stretto che i non siciliani faticano a comprendere e che avrebbe bisogno di sottotitoli). Ci sono squarci poetici e momenti intensi, che non lasciano dubbi sulle doti dei registi, ma sono come affogati in oceani di insignificanza. Un cortometraggio o un mediometraggio sarebbe stato a mio parere più efficace. Brava la protagonista (meno convincente il killer dagli occhi di ghiaccio e dalle repentine conversioni) e bella la fotografia, anche se un po' troppo buia, ma non basta per fare un grande film. Di gran lunga inferiore rispetto all'Intervallo, che pure presenta diversi elementi di somiglianza, o rispetto a un felice esordio come Tatanka, che almeno mostra più rispetto per il pubblico...
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