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E' un film esile e delicato, quello di Roberto Minervini, lontano anni luce da ciò che siamo abituati a vedere dai registi nostrani: sembra che la cinepresa sfiori i personaggi, li accarezzi con una grazia e un pudore rari, fino a farceli amare. Certo non li giudica mai. Siamo nel profondo Texas, in una famiglia ultrareligiosa, che passa la vita tra preghiere, rodei e l'allevamento di capre; Sara è un'adolescente che vive i turbamenti dell'età, che sente un po' stretti i limiti angusti imposti al suo mondo, che sente vacillare la fede che le hanno inculcato. Non c'è quasi trama, non ci sono eventi sensazionali, ma c'è la vita della comunità in tutta la sua autenticità, e c'è il fascino della protagonista con i suoi dubbi irrisolti. Ci vuole pazienza per entrare nel mondo che Minervini ci pone sotto gli occhi, ma una volta superato lo scoglio del ritmo un po' lento, si rimane incantati. Assolutamente da vedere.
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