Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Tutto tutto niente niente

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Tutto tutto niente niente
titolo originale Tutto tutto niente niente
nazione Italia
anno 2012
regia Giulio Manfredonia
genere Commedia
durata 96 min.
distribuzione 01 Distribution
cast A. Albanese (Cetto / Frengo / Olfo) • F. Bentivoglio (Sottosegretario) • L. Burruano (Imprenditore) • L. Indovina (Carmen) • A. Postiglione (ragioniere) • N. Rignanese (Pino) • L. Savino (madre di Frengo) • P. Villaggio (Presidente del Consiglio) • T. Celio (Vescovo) • D. Giordano (Melo)
sceneggiatura A. AlbaneseA. AlbaneseP. Guerrera
musiche P. Buonvino
fotografia R. Forza
montaggio C. ZanusoR. Martucci
uscita nelle sale 13 Dicembre 2012
media voti redazione
Tutto tutto niente niente Trama del film
Perché Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato finiscono in carcere? E, soprattutto, perché riescono a uscirne? Qual è il destino che li unisce? C'è qualcuno che trama nell'ombra? O costui preferisce farlo in piena luce? Tre storie, tre personaggi con un destino che li accomuna: la politica con la “p” minuscola. Cetto La Qualunque, il politico “disinvolto” che abbiamo imparato a conoscere, questa volta alle prese con una travolgente crisi politica e sessuale (in lui le due cose viaggiano sempre di pari passo). Rodolfo Favaretto, che rincorre il sogno secessionista di un nordista estremo, e che per vivere e combattere la crisi commercia in migranti clandestini. Frengo Stoppato, un uomo stupefacente, in tutti i sensi, che torna dal suo buen retiro incastrato da una madre ingombrante, con un sogno semplice semplice: riformare la chiesa e guadagnarsi la beatitudine.
Scheda a cura di Glauco Almonte










Si sorride amaramente, e ciò che più colpisce è la quantomai azzeccata esagerazione nella rappresentazione dei luoghi del potere. Però Albanese è sempre lo stesso, e la triplice fatica partorisce un film troppo simile al precedente Qualunquemente, al Viva l'Italia di Max Bruno ma anche ai film di serie Z degli anni '70-'80. L'Italia di oggi (e di domani) si vede bene, anche oltre le intenzioni.
MUSICHE
REGIA - SCENEGGIATURA - RITMO - ORIGINALITÀ - IMPEGNO - HUMOUR
---
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 7 Maggio 2014 ore 15:15
voto al film:   4,5

Medaglia di Bronzo (53 Commenti, 41% gradimento) Attila Medaglia di Bronzo 4 Febbraio 2014 ore 18:56
voto al film:   2

No comment!
Medaglia d'Oro (279 Commenti, 48% gradimento) Diegen78 Medaglia d'Oro 2 Gennaio 2014 ore 10:57
voto al film:   5

Albanese è bravo, ma il regista esagera sugli elementi grotteschi (vedi il personaggio di Bentivoglio e la sua corte).
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 24 Dicembre 2013 ore 17:03
voto al film:   5

Utente di Base (7 Commenti, 33% gradimento) nefasto87 31 Gennaio 2013 ore 15:56
voto al film:   4,5

Utente di Base (46 Commenti, 61% gradimento) Macomber40 31 Dicembre 2012 ore 10:35
1
voto al film:   5,5

Errare humanum est, perseverare diabolicum et tertia non datur (non fit, quantomeno). Intendiamoci, Albanese è sempre un maestro quando si tratta di far ridere gli spettatori, e lo fa con una raffinatezza che pochi conoscono, risvegliando una reazione dal profondo, una risata con il ventre più basso, anche imbarazzante, incidentalmente regressiva. Ma la forma del film non convince. Lo si era visto con "Qualunquemente", esperimento dalla riuscita peraltro complessa, lo si vede con questo "Tutto tutto niente niente". Comprensibile la necessità di inserire nuovi personaggi/spunti di riflessione ma il film ne esce enormemente debilitato, privo di una struttura portante, ricco di scene fini a se stesse, svagato.
Medaglia di Bronzo (77 Commenti, 42% gradimento) kimm86 Medaglia di Bronzo 30 Dicembre 2012 ore 20:22
1
voto al film:   7

parodia farsesca della società italiana, molto attuale e con chiari e precisi riferimenti alla politica italiana. A mio parere giustamente Albanese rispetto al primo film sceglie di inserire altri personaggi per evitare che il film possa stancare e prendere la piega dello skecth televisivo. Ottime le musiche e le scenografie al fine da far sembrare i luoghi della politica come se fossero un parco favoloso.

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