Acquisite le credenziali per avere carta bianca, con il suo secondo film Max Bruno recupera un genere estinto da 20 anni, la commedia politico-sociale, con la veste che va oggi per la maggiore, quella della commedia comica supportata da volti noti. Cinematograficamente è un passo indietro, ma merita perché è l'unica possibilità di comunicare con una fascia (enorme) di popolazione. Non sia mai apra una nuova era... |
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
5,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
|
|
|
|
Ottimo film immenso Michele Placido, ma anche il resto del cast partendo da Ambra Angiolini merita, storia bellissima che racconta uno spaccato dell'Italia in maniera perfetta.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6,5
|
|
|
|
|
Sicuramente non un gran capolavoro, ma abbastanza piacevole. Qualche risata che scade forse un po troppo in luoghi comuni. Nel complesso si lascia guadare.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Qualche risata (poche) , troppi luoghi comuni. Il regista affronta un tema interessante ....buttandola ,per citare il romanesco, in caciara: in fondo i politici son tutti uguali ,la societa' e' furba e corrotta ma i buoni si riscattano....etc etc. Aspettiamo Bruno alla terza prova la prima non era male, ha steccato la seconda.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6,5
|
|
|
|
|
Neanche a farlo apposta ho visto questo film dopo l'inciucio PD-PDL per l'elezione di Napolitano per la 2° volta a Presidente della Repubblica. Le ultime parole, dell'ottimo M.Placido sono in questo senso così azzeccate...sulla politica italiana degli ultimi 15 anni. Grande Rocco Papaleo che nonostante una piccola parte risulta essere sempre uno dei più divertenti....il suo sfogo nella festa gay, vale il prezzo del biglietto.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Per me questo film non è assolutamente sufficiente. La prima parte (50 minuti) è tremenda, recupera solo un pò nella seconda che comunque potrete trovare nel reparto scontatissimi del cinema..e non nel senso che costa poco! La presunzione è stata di voler fare una commedia che tramite l'ironia mettesse in evidenza problematiche sociali che assillano l'Italia di oggi; lo scopo però non è stato raggiunto perchè da una parte non si ride mai (o quasi) e dall'altra si resta troppo in superficie con uno sviluppo e una presa di coscienza dei personaggi che più scontata non si può. Mi dispiace perchè da M. Bruno mi aspettavo molto di più dopo il godibile "Nessuno mi può giudicare".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
Se si paragona ai modelli talvolta evocati di Risi o Monicalli, il risultato è impietoso: la denuncia è superficiale, qualunquista, con cadute nella volgarità più becera, i personaggi sono eccessivamente caricaturali, la trovata della malattia che fa dire la verità è poco credibile e mal supportata dalla sceneggiatura. Migliore della parte politica è sicuramente quella introspettiva, dei personaggi che ritrovano se stessi e un po' di dignità, che predomina nella seconda parte, indubbiamente superiore alla prima. Attori decorosi, qualche gag discreta, un livello minimo accettabile, superiore ai finalmente pensionati (o soltanto travestiti) cinepanettoni. Personalmente, però, avevo preferito "Nessuno mi può giudicare", che pure soffriva di molti degli stessi difetti...
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|