|
Sulla scia del conterraneo Haneke, Seidl esplora e seziona con la freddezza di un entomologo una realtà senza luce, dove la religione è opprimente e la comunicazione è impossibile. Un inferno di solitudine, degrado e isolamento in cui non sembrano esserci redenzioni. Difficile vedere sullo schermo un personaggio più sgradevole di Anna Maria, interpretata da una grande Maria Hofstatter. Il film ha fatto molto parlare di sé per la scena della masturbazione col crocifisso, ma non si tratta di una provocazione fine a se stessa, né si può definire blasfemo un film che non vuole attaccare la religione, ma soltanto un certo tipo di fede malata, frutto di solitudine e di una sessualità repressa. C'è da dubitare che trovi mai un distributore coraggioso nel nostro paese; peccato, perché è un film notevolissimo.
|
|