Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Alps

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Alps
titolo originale Alpeis
nazione Grecia
anno 2011
regia Yorgos Lanthimos
genere Drammatico
durata 93 min.
distribuzione n.d.
cast A. ServetalisJ. VekrisA. PapouliaA. Labed
sceneggiatura E. Filippou
fotografia C. Voudouris
montaggio Y. Mavropsaridis
uscita nelle sale 28 Dicembre 2016
media voti redazione
Alps Trama del film
Il gruppo "Alps" è molto particolare: i suoi membri offrono conforto alle famiglie che hanno subito un lutto, sostituendo temporaneamente la persona scomparsa.
Scheda a cura di Riccardo Rizzo










Il tema è tanto interessante quanto suggestivo, ma al coraggio della narrazione non corrisponde il coraggio di una qualsivoglia tesi o spunto di riflessione, e il suo carattere cervellotico e a tratti incomprensibile lo rende decisamente ostico da digerire.
Ma il grande problema è un altro: un film vive di spettatori, volente o nolente, e non curarsi di loro (ma solo della cricca dei critici cinematgradici) è un errore.
FOTOGRAFIA
REGIA - IMPEGNO
SCENEGGIATURA - RITMO - TENSIONE
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 13 Marzo 2017 ore 07:40
voto al film:   8

Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 30 Novembre 2015 ore 14:56
2
voto al film:   7

Inferiore al precedente, bellissimo 'Kynodontas' e un po' meno bizzarro del successivo 'The Lobster', 'Alps' è un altro notevole tassello del singolarissimo mosaico di Lanthimos. Che ci parla col suo solito linguaggio conturbante, espresso da personaggi neanche umani, marionette (qui si dotano di nomi fittizi, in 'Kynodontas' non ne avevano affatto), in cui il dramma si allenta (o si acuisce?) diventando amarissima, e a tratti violenta, farsa. Si arriva così, nuovamente, a un punto in cui questo equilibrio "disumano" non può tenersi all'infinito, e la situazione deflagra, magari con uno dei suoi personaggi.
Benché meno munito della potenza comunicativa e cromatica della sua opera precedente (e forse anche della successiva), 'Alps' raggiunge ancora il suo scopo: sconcertare, disturbare lo spettatore, sfuggendo a qualsiasi schema concettuale e narrativo.
Un finale intelligente e inevitabile: si cerca di colmare l'altrui solitudine per sopravvivere al proprio, abissale vuoto.
Utente di Base (6 Commenti, 0% gradimento) Virtuoso 5 Febbraio 2012 ore 01:07
voto al film:   8,5

Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 23 Dicembre 2011 ore 14:27
2 4
voto al film:   8

conseguenze del dolore - derivanti dalle infinite conseguenze dell'amore - nemmeno sono sempre razionali. Per quel che riguarda il pubblico a cui è destinato, indubbiamente non coinvolge un gran numero di persone, non quelle che frequentano il cinema per intrattenimento. Tuttavia continuo a trovare questo film estremamente illuminante riguardo la complessità e la profondità dei sentimenti umani e credo che Alps possa risultare interessante, anche se solo per poche persone, soprattutto grazie alla sua delicatezza e ai suoi silenzi.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 23 Dicembre 2011 ore 14:21
5 1
voto al film:   8

Non credo che Alps sia un film destinato ad una cricca di critici. A Venezia la critica italiana lo ha stroncato, a fine proiezione stampa sui titoli di coda i fischi hanno invaso la sala. E' stata la critica straniera ad apprezzare il film. Ad ogni modo, trovo che Alps sia un film con una sceneggiatura originale e coraggiosa, che ha meritato a pieno titolo il premio di miglior sceneggiatura a Venezia. Inoltre ho trovato la lentezza e quel ritmo impenetrabile l'unico perno con cui raccontare una storia così drammatica popolata di solitudini. Le molteplici solitudini di chi ci lascia, di chi resta e di chi è ancora più solo da decidere di prendere fisicamente il posto di qualcun'altro per colmare con abiti e parole altrui il vuoto della propria esistenza. Ho trovato Alps un film commovente e prezioso anche per quella sua aura che permette di definirlo a tratti "incomprensibile", proprio perché lontano dalla razionalità. Ma in fondo il dolore non sempre è razionale e le conseg
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 15 Dicembre 2011 ore 22:02
2 4
voto al film:   8

4? E' uno scherzo?
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