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Nella prima parte del film si alternano banalità e citazioni ad altre opere. In particolar modo viene "omaggiato" il genio del pulp, Quentin Tarantino: musica de "Le Iene", dialoghi allucinati e scene che sembrano aver subito un "copia e incolla" da "Grindhouse - A prova di morte" (film che per giunta appare in un televisore di una stazione di servizio; in “Hostel” succede la stessa cosa con un altro film di Tarantino). Tuttavia, gli stralunati dialoghi tarantiniani rischiano di cadere nel ridicolo se messi in bocca ad attori che, eufemisticamente parlando, possiamo definire poco esperti. Lo spettatore dopo circa 50 minuti di noia, tra scene al limite della comicità (involontaria) e situazioni inverosimili, si trova di fronte ad un repentino cambiamento. Ciò che cambia è il genere, ma non il risultato, ancora più irritante. Infatti, il killer, anziché abbandonarsi al sadismo e alla tortura, decide di... http://cinemapococelebre.blogspot.it/2012/04/in-ma |
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