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Il nuovo film di Nuri Bilge Ceylan è un'opera tanto affascinante e ambiziosa quanto a tratti irritante. Una splendida fotografia caravaggesca ci immerge nelle polverose strade di una notte turca. C'è un cadavere da trovare, un'autopsia da fare, ci sono uomini stanchi e forse sconfitti, ci sono gli sguardi di una donna, c'è il fruscio dell'erba e il rotolare dei frutti. Non accade nulla, chiacchiere inconcludenti, vagare a vuoto, il freddo, qualche accenno a cose che difficilmente possiamo comprendere...non si capisce chi abbia ucciso chi, o perché. Non ci sono antefatti, non c'è movente, non c'è processo. C'è una notte apparentemente qualunque di cinque-sei esseri umani. Chi cerca un giallo classico o un film dal ritmo elevato rifugga; chi è curioso di un'esperienza nuova, non ha fretta, e soprattutto non cerca necessariamente tutte le risposte rimarrà estasiato...
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