Recensione: Il primo incarico

Intercettato ad un festival, unico modo per vedere opere indipendenti di questo tipo. Un film classico impreziosito da una eleganza visiva e formale molto rara, che non diventa mai manierismo fine a se stesso. La regista riesce ad affascinare lo spettatore lavorando per sottrazione. Consigliato.

Film semplice e delicato, che ha il sapore delle cose passate e di una storia che sembra lontana ed è invece ditetro l'angolo. Una fotografia splendida, ricca di rimandi all'arte dei macchiaioli e del nostro ottocento, ci restituisce il mondo contadino del dopoguerra da un'ottica femminile dolce ed amara. La Ragonese spicca su un cast che non sfigura troppo, se non fosse per il fidanzato borghese non all'altezza. Un melodramma per sottrazione fatto di ambienti e realtà, coinvolgente e mai prolisso. Una piacevole sorpresa e un promettente esordio. La freschezza e la verità del paesino e soprattutto della scuola sono straordinari.

La bassa qualità recitativa dell'intero cast purtroppo spegne di riflesso un po' della solita e nota bravura della Ragonese.
Se infatti la presenza di attori non professionisti non pesa sui ruoli marginali dei contadini e, in parte, sui parenti borghesi del ragazzo di cui Nena è innamorata, al contrario è estremamente determinante per i due ruoli maschili tra cui è alternata nelle vicende narrative la protagonista. Davvero un peccato.

Un film lento –in senso positivo– che conquista l’attenzione e ha il grande pregio di non annoiare. L'effetto è raggiunto con i tagli netti sulla narrazione: le belle immagini compiono solo il minimo indispensabile per far orientare nelle vicende di Nena, i collegamenti temporali ed evolutivi spettano al pubblico. Trovata discutibile, ma se vogliamo interessante, per quel che mi riguarda apprezzata. Quel che però non convince e genera un difetto sostanziale nel film a mio avviso, è la mancanza di una netta evoluzione emotiva. Se un taglio narrativo può essere accettato, al contrario non si può sorvolare sullo sviluppo interiore che conduce la protagonista a fare la sua scelta finale, se non altro perché la decisione da lei presa si rivela estremamente interessante e verosimile, o per meglio dire rispecchia bene la regola e non l’eccezione “sentimental-matrimoniale” di quegli anni.