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Recensione: L'enfant - Una storia d'amore

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L'enfant - Una storia d'amore
titolo originale L'enfant
nazione Belgio / Francia
anno 2004
regia Jean-Pierre DardenneLuc Dardenne
genere Drammatico
durata 95 min.
distribuzione Bim Distribuzione
cast J. Renier (Bruno) • D. Francois (Sonia) • J. Segard (Steve) • F. Rongione (Giovane malvivente) • O. Gourmet (Poliziotto in borghese)
sceneggiatura J. DardenneL. Dardenne
fotografia A. Marcoen
montaggio M. Dozo
uscita nelle sale 7 Dicembre 2005
media voti redazione
L'enfant - Una storia d'amore Trama del film
Bruno e Sonia sono molto giovani e hanno appena avuto un bambino, il piccolo Jimmy. La coppia sopravvive con il sussidio percepito da Sonia e i piccoli furti compiuti da Bruno con la sua banda. Bruno si troverà costretto ad affrontare il nuovo ruolo di padre nonostante il desiderio di libertà e il suo esclusivo interesse per il denaro...
Recensione “L'enfant - Una storia d'amore”
a cura di Riccardo Rizzo  (voto: 7,5)
Ancora una volta i fratelli Dardenne (già palma d’oro nel ’99 con Rosetta) guardano al sociale. A quelle persone “invisibili” che vivono numerose nelle nostre città indaffarate e spesso troppo veloci, senza occhi per chi vive ai margini della nostra amata società. Non c’è accusa o polemica nel film, solo un lucido ma commosso ritratto di due persone come tante altre costrette a vivere di espedienti e dormire in baracche arrugginite ai lati di un fiume. Bruno e Sonia sono solo poco più che adolescenti, stanno insieme e si amano. Il loro amore è sincero e semplice, fatto di giochi, di scherzi, di rincorse su un prato di una stazione di benzina… Lui è stato abbandonato dalla madre, il suo mondo è la strada, e altro non è che un innocente ventenne alla fine di una catena della criminalità di cui fa parte. Decide di vendere il suo bambino di pochi giorni, per ottenere quei soldi che pensa possano fare la loro felicità. Ma per Sonia, ormai madre, che sta vivendo la gioia più grande che la vita possa offrire a una donna, è imperdonabile. Quello che normalmente è l’evento più grandioso per due esseri umani, si rivela un dramma che sembra non aver fine. Sonia è sola e Bruno, dopo averle restituito il bambino, sembra imbattersi in un destino che solo gli riserva incidenti e disavventure. E’ impossibile odiarlo, anche nel momento in cui la sua bassezza morale tocca il fondo, perché nonostante tutto non è cinico o cattivo. Tutte queste esperienze però, lo porteranno ad una sorta di iniziazione verso una nuova Vita, quasi fosse lui il bambino appena nato…
Il tutto descritto in modo assolutamente appassionato e intimo, senza musiche o scene melodrammatiche, e con i protagonisti incredibilmente bravi.
Un film sulla disperazione e sul disagio, sì, ma che alla fine lascia un senso di umanità e d’amore profondi, senza facili lieto fine pronti a spazzar via tutti i pensieri e riflessioni, o morali a basso costo pronte a tranquillizzarci.
Palma d’oro al Festival di Cannes 2005.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 4 Giugno 2016 ore 01:15
voto al film:   7,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) Marcolino93 27 Aprile 2015 ore 18:00
voto al film:   7,5

Utente di Base (12 Commenti, 10% gradimento) marcopecs 4 Novembre 2013 ore 19:28
voto al film:   8

Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 18 Settembre 2012 ore 13:38
voto al film:   7

Utente di Base (3 Commenti, 0% gradimento) JohannesBorgen 25 Luglio 2012 ore 19:35
voto al film:   8

Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 42% gradimento) gladio Medaglia di Bronzo 8 Maggio 2012 ore 20:28
1
voto al film:   7,5

crudo e secco ritratto di un "inconsapevole infantile", messo a segno con apparente (accentata) ingenuità dal bravissimo protagonista, troppo giovane per capire la gravità di un drammatico evento tendente ad un presunto miglioramento di una situazione troppo pesante per il momento di vita dei due poco più che ragazzini; le giocose rincorse sui prati , nel liscio passaggio al dramma, denuncia forse il voluto disinteresse verso le sorti di persone ancora non in grado di nuocere, lasciate di conseguenza a loro stessi, liberi di sublimarsi come di affondare nell'orrore; "Bruno" e "Sonia" stellari, scena finale emblematica; istruttivo, da vedere.
Medaglia d'Argento (113 Commenti, 59% gradimento) kikujiro Medaglia d'Argento 15 Febbraio 2012 ore 14:56
voto al film:   7,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 20 Settembre 2011 ore 22:39
voto al film:   8

Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 20 Maggio 2011 ore 10:02
voto al film:   8,5

Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 20 Maggio 2011 ore 09:47
2
voto al film:   8

L'innocenza di un 'mostro', ritratto splendidamente nel suo ardore d'inconsapevolezza: il padre mancato di una storia semplice, di una storia sbagliata...asciutto e anti-retorico come ogni film dei fratelli Dardenne, forte di due interpretazioni straordinarie, colpisce a fondo nella scena della vendita e nell'incontro finale in carcere, che chiude il film come meglio non si potrebbe.

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