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Recensione: Le fate ignoranti

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Le fate ignoranti
titolo originale Le fate ignoranti
nazione Italia
anno 2000
regia Ferzan Ozpetek
genere Drammatico
durata 105 min.
distribuzione Medusa Film
cast M. Buy (Antonia) • S. Accorsi (Michele) • S. Yilmaz (Serra) • A. Renzi (Massino) • G. Garko (Ernesto) • F. Nigro (Riccardo) • E. Blanc (Veronica)
sceneggiatura F. OzpetekG. Romoli
musiche A. Guerra
fotografia P. Mari
montaggio P. Marone
media voti redazione
Le fate ignoranti Trama del film
Antonia e Massimo vivono una vita "perfetta" in una villa nella periferia residenziale di Roma. Quando Massimo all'improvviso muore con un incidente stradale, Antonia cade in una profonda depressione. Un giorno, la povera donna scopre che il marito aveva, da sette anni, un'amante. Grazie alle numerose traccie ritrovate tra gli effetti personali di Massimo, riesce a scoprire l'indirizzo della rivale. Antonia rimane esterrefatta quando scopre che l'altra è un uomo e si chiama Michele.
Recensione “Le fate ignoranti”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6,5)
"Ostaggi, ciascuno di un mondo a parte."

Un guscio di dolore frantumato dalla rabbia, dalla voglia di sapere, dalla curiosità nei confronti di una grande famiglia in cui ci si accetta e basta, che arriva a sconvolgere la tranquillità borghese di Antonia. Due mondi che si scontrano e si confrontano nella periferia romana.
La fata romantica sposa l'amore tossico (costretto a letto); la fata arrogante, quella impossibile che cambia la vita di un personaggio, è fermamente convinta che la Verità colpisca (mortalmente) al cuore. Se la realtà ci sfugge è perché non la vogliamo vedere e, in quel momento, qualcuno pensa bene di non sporcare il nostro universo di fiaba. La vita vera, però, è solo uno "shock", che a volte può rimettere in discussione il nostro concetto d'amore legato al possesso, aprendo gli occhi sul destino che incrocia addii e ritorni, incurante della fisicità, "paladino" del sentire "nel" momento.
La verità è necessaria? Ozpetek risponde di sì e il tutto si trasforma in un'allegoria, in un malinconico canto per le amanti che vivono nell'ombra delle spose "ufficiali", in un appello che abbraccia la compassione e la comprensione.
I Tiromancino cantano di due destini che si uniscono in un istante solo, gli eventi suggeriscono un amore nato per sbaglio, una complicità ritrovata, un bisogno di nostalgia, l'ansia di conoscersi scambiata per gelosia. A seguire un bacio, la banalità dei "non detti", una parte finale (di comodo) ammiccante e ignorante del percorso esistenziale fin lì intrapreso. Un ritorno al mondo delle fate.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (9 Commenti, 75% gradimento) Maverick 28 Febbraio 2017 ore 09:35
voto al film:   6

Medaglia d'Argento (171 Commenti, 75% gradimento) Bardamu1991 Medaglia d'Argento 1 Ottobre 2016 ore 04:56
voto al film:   6

Medaglia d'Argento (127 Commenti, 70% gradimento) AlbRag Medaglia d'Argento 15 Gennaio 2016 ore 11:13
3
voto al film:   6

Una pellicola che, dopo un inizio promettente, si perde via sino ad un finale pallido, un'occasione mancata per creare un piccolo cult nella cinematografia italiana e trattare a fondo il tema dell'omosessualità. Rimane comunque una delle migliori direzioni di Ozpetek.
Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 17 Dicembre 2015 ore 22:13
voto al film:   7

Utente di Base (9 Commenti, 44% gradimento) Nenne 5 Agosto 2015 ore 21:08
voto al film:   7

Utente di Base (1 Commento, 0% gradimento) marcus14 5 Gennaio 2014 ore 21:54
voto al film:   7

Utente di Base (46 Commenti, 45% gradimento) doubleangel 16 Luglio 2013 ore 22:41
voto al film:   7

Medaglia d'Oro (320 Commenti, 66% gradimento) AlessioRocco Medaglia d'Oro 27 Settembre 2012 ore 21:18
1
voto al film:   6,5

Meritevole l’intenzione di proporre un’idea di famiglia più aperta e tollerante rispetto a quella tradizionale, ma il film, dopo un inizio promettente, perde credibilità, proponendo personaggi scontati(il trans esuberante, il gay mordace, evidenti i riferimenti ad Almodovar) e sfociando in un finale aperto cosi e cosi (interessante, ma con troppa carne al fuoco, un insieme di soluzioni che poteva essere semplificato). Tuttavia il cast è lodevole (soprattutto Accorsi mi è parso molto convincente, meritato David come attore protagonista) e il mix di umorismo e drammaticità funziona. Ozpetek ha il merito di avere un’identità precisa, con un gusto per immagini sempre ricercate, poco comune in Italia.
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 64% gradimento) anzianzi Medaglia d'Oro 5 Giugno 2012 ore 21:47
voto al film:   6

Utente di Base (13 Commenti, 58% gradimento) Palopa 6 Marzo 2012 ore 15:06
voto al film:   6,5


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