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Will Dormer è un detective della polizia mandato da Los Angeles per investigare sull'omicidio di una ragazza in un paesino dell'Alaska. Accidentalmente Dormer uccide il suo collega con un colpo di pistola e, invece di ammettere la sua colpa, si costruisce un alibi. Mentre aumentano i sensi di colpa durante l'indagine per risolvere l'omicidio della ragazza, Ellie Burr, una detective locale, intanto conduce, per conto suo, le indagini sulla morte del collega... |
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Remake di un film norvegese di Erik Skjoldbjaerg del '97, Insomnia conferma che il regista inglese Christopher Nolan ha talento.
E’ un autore che sa confondere bene le acque, i tempi, le coscienze e la narrativa della scena, si trova a proprio agio navigando nel perverso dell'inconscio.
Qui lo sfondo è l’Alaska, dove non fa mai buio e proprio la continua luce gioca col paesaggio rendendolo splendido ma al tempo stesso più gelido di quanto già lo sia.
Proprio questa è la parola chiave: gelido come Nolan, come la sua etica visiva impone, nessun sentimento ma logica dell’indagine. Non smarrirsi, come sussurra il detective Dormer nel finale, sembra essere l’unico brivido.
Pacino è nato detective, da “Serpico” sono passati trent’anni e il suo credo, la sua capacità di sedurre l’immagine con l’eleganza di un movimento, sono inalterati. L’insonnia lo rende depresso, confuso, debole, stropicciato come l’uomo moderno appare dopo i 60 anni, ovviamente stanco. La sfida è tutta interiore, con la propria verità rimossa e che invece riappare come nell’altro protagonista, Walter Finch, nel sottile confine che divide un uomo da un assassino, a volte ci ricorda può essere la casualità a renderti diverso, capace di superare un varco inaspettato quanto pericoloso.
Robin Williams cattivo già è un'ironia cinica di altissima classe, e lui rende il suo ruolo esattamente così.
“Insomnia” s’impernia su un conflitto morale, sul confine in cui i principi etici cominciano a vacillare e si confondono ma sempre chiaramente, lucidi come il Sole di Mezzanotte che perde i suoi raggi una sola volta, in mezzo alla nebbia… |
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