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Estate di fine '900: incaricata di un servizio su un caso di duplice omicidio avvenuto nel 1873 su un isola di fronte alle coste del New Hampshire, la fotoreporter Jean arriva sul posto accompagnata dal marito Thomas, già Premio Pulitzer ed ora in crisi creativa. Insieme sono ospitati sulla barca di Rich, fratello di Thomas, con la sua compagna Adaline. In quel 1873, sull'isola praticamente deserta di Smuttynose si erano costruiti casa alcuni emigranti dall'Europa. Dapprima la giovane Maren con il marito John e l'aiutante Louis; poi li avevano raggiunti Karen, sorella maggiore di Maren, e il fratello minore Evan, con la moglie Anethe. Jane pensa di essere riuscita a ricostruire l'andamento dei fatti: Anethe, Maren e Karen erano rimaste sole in casa; Anethe, incinta, aveva chiesto a Maren di dormire con lei, e la mattina dopo Karen, sorprese le due in effusioni, aveva accusato la sorella di depravazione... |
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L'unica cosa che si capisce fin dall'inizio è chi è l'assassina... Buono lo spunto (lei coinvolta, anche emotivamente, in un indagine su un passato che le è estraneo; lui ancorato al proprio passato), ma dopo poco si sente la fatica nel portare avanti in parallelo due storie facilmente prevedibili, tanto che il finale è volutamente e inutilmente forzato. |
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