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Il regista Keshavarz sta girando "E la vita continua". Ha scelto due attori non professionisti per interpretare una coppia di giovani sposi, ma il protagonista maschile improvvisamente va sostituito. Prende il suo posto il giovane Hossein, il factotum della troupe, in realtà davvero innamorato della partner sul set. La bella Tahereh inizialmente si rifiuta di recitare con lui: troppo povero, analfabeta e asfissiante con le sue proposte di matrimonio. Ma le riprese devono continuare, così Tahereh si rassegna. E per Hossein si tratta di volgere al meglio la situazione. |
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La trama del film si ricollega a quella del lungometraggio precedente, dal momento che racconta la storia d'amore di una coppia di attori che recitano nel film "E la vita continua".
"Sotto gli ulivi" è la prima vera e grande storia d'amore del cinema di Kiarostami.
In passato, nel mediometraggio "L'esperienza", compariva il tema sentimentale, ma in quella storia non c'era stato il contatto tra il protagonista e la donna amata, la quale rimaneva, per il protagonista, un oggetto irraggiungibile del desiderio.
La più grossa novità del film è proprio questa: l'attenzione verso un innamoramento, a costo di abbandonare la tematica educativa.
"Sotto gli ulivi" è anche il film che mette insieme le pellicole della trilogia, stabilisce i rapporti e le differenze tra essi, non solo dal punto di vista contenutistico.
La natura diventa l'oggetto che accomuna e rende pensabile l'idea di una trilogia anche se le pellicole, in realtà, non sono state immaginate come un progetto solo; i tre lungometraggi raccontano storie e portano messaggi molto diversi.
La serie di tre titoli (che rappresentano il baricentro di tutta l'opera di Kiarostami), non può essere considerata trilogia solo perché i luoghi delle riprese sono gli stessi; occorre che, a legare le pellicole, siano soprattutto rapporti e scambi, riferimenti e connessioni, e che una stessa identità di vedute supporti tali relazioni.
Da qui in avanti, le strade prese dal regista non saranno più le stesse. Kiarostami raggiungerà paesaggi più astratti e cercherà nuovi itinerari espressivi.
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